‘Il Bilancio di previsione per l’anno 2013 presenta, nei suoi valori numerici, una tendenza di riduzione della spesa. Si tratta di un risultato rispettoso degli impegni assunti negli anni passati e raggiunto grazie anche all’impegno del Partito Democratico, che nella scorsa legislatura ha posto con forza la questione. Ma si può e si deve fare di più, a partire dalla gestione degli immobili e di altri capitoli. Si tratta di mettere mano ad un vero e proprio ‘piano industriale’, con l’obiettivo di ridurre la dotazione complessiva garantita dallo Stato a partire dal prossimo progetto di bilancio per il triennio 2014-2016′. Lo ha detto il senatore del Pd Carlo Pegorer, nel suo intervento in Aula sulla discussione sul bilancio del Senato. ‘La tenuta del progetto di riduzione della spesa per il 2013 – spiega Pegorer – trova una sua particolare specificazione nella riorganizzazione e utilizzo dell’avanzo di amministrazione, che viene in gran parte destinato al Fondo di previdenza per il personale e il Fondo di solidarietà. Nel prendere atto di tale scelta, si evidenzia quanto meriti tutta la nostra attenzione il fatto che la ‘ristrutturazione delle entrate’ si configura in concreto come uno spostamento nelle partite di giro di alcune spese obbligatorie del Senato previste in appositi regolamenti interni. Un dato eccezionale che mira a equilibrare i saldi previsionali dentro il progetto di riduzione della spesa. E’ per questo che si deve riprendere lo spirito degli impegni di riduzione: ora risulta non più eludibile affrontare, nel complesso, il tema delle spese obbligatorie, collocate ancora al 90%. Nel quadro di un possibile ‘piano industriale’, si delineano concrete azioni per aggredire in modo strutturale alcuni centri di spesa: trattamento dei senatori, riorganizzazione amministrativa del Senato con accorpamento di alcuni servizi strategici tra Camera e Senato, la condizione giuridico-economica del personale. Più nel dettaglio, si tratta di ridisegnare il complesso del trattamento per i senatori, con particolare riferimento alla parte accessoria, in una logica di completo allineamento al trattamento in essere a livello europeo. E’ altresì opportuno aprire una seria riflessione sul carattere di obbligatorietà di iscrizione all’assistenza sanitaria integrativa. Credo poi che si possa procedere ad una riorganizzazione del Senato sul piano amministrativo, mettendo mano all’organizzazione degli attuali servizi, prevedendo accorpamenti e semplificazioni, anche nelle strutture direttive, allo scopo di migliorare la qualità e di valorizzare le alte professionalità. Serve poi porre mano, ripeto, al regime giuridico-economico del personale da attuare in rapporto con le stesse organizzazioni sindacali, con l’obiettivo di promuovere un allineamento con il resto dei lavoratori della P.A. In poche parole: meno uffici e più servizi. Occorre poi procedere al potenziamento della sinergia con la Camera, per una rapida integrazione e per l’accorpamento di alcuni servizi: come l’informatica, il servizio studi, il polo bibliotecario, il servizio Bilancio, del quale si sollecita l’attivazione con figure di altissima qualificazione e autonomia. Anche nel capitolo dei contributo all’attività dei gruppi ci sono margini per un’ulteriore riduzione delle dotazioni’.