La vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, ha depositato un’interrogazione al Governo a seguito del video pubblicato ieri, martedì 15 gennaio, sul sito del Ministero della Giustizia ” Un giorno che difficilmente dimenticheremo”.
Premesso che:
L’arresto e il rientro in Italia del latitante Cesare Battisti rappresenta un momento lungamente atteso per l’Italia tutta, che vede affermarsi lo Stato di diritto;
Tutti i governi succedutisi negli anni hanno lavorato alacremente per ottenere dai vari Paesi in cui è stato, l’estradizione del latitante;
In particolare la gratitudine del paese deve andare alla magistratura, alle forze di polizia e d’intelligence che hanno reso possibile l’arresto e l’esecuzione della pena comminata in nome del popolo italiano;
a quanto si evince dalle notizie e dalle immagini di stampa, i cittadini hanno assistito ad un “comitato d’accoglienza”, con ragioni di imbarazzo per le Istituzioni, solite riservare comitati d’onore all’accoglienza di Delegazioni di altri Paesi o dei feretri dei nostri connazionali caduti all’estero;
L’inopportunità della divisa indossata senza titolo, le frasi grevi, l’esibizione del reo con modalità forzatamente spettacolari, violano leggi e senso delle istituzioni, ledono l’immagine di uno Stato che vince se afferma la forza del diritto.
Il Ministro Bonafede ha pubblicato un video intitolato “Un giorno che difficilmente dimenticheremo” sui propri canali social, prendendolo dal sito istituzionale del Ministero e dalla relativa testata giornalistica, dove risulta firmato dall’ufficio stampa del Ministro Bonafede.
In tale video appare tutta la sequenza dell’arrivo di Battisti, varie formalità come la presa delle impronte digitali, i suoi spostamenti, la sua traduzione in carcere. Nel video appaiono ben visibili e riconoscibili tra gli altri diversi poliziotti penitenziari, un poliziotto addirittura cerca di ripararsi il volto con la sciarpa per non essere ripreso.
L’Amministrazione Penitenziaria negli ultimi mesi, in occasione di accessi delle organizzazioni sindacali alle strutture penitenziarie, autorizza riprese video vietandone però la diffusione, motivandola con ragioni di sicurezza.
Si chiede
se il Ministro abbia valutato l’opportunità di diffondere tale video alla luce delle evidenti ragioni di sicurezza e protezione che dovrebbero essere garantite ai poliziotti penitenziari impiegati in un servizio così delicato;
se tra gli uomini ripresi vi fossero anche appartenenti al G.O.M., reparto della Polizia Penitenziaria che svolge il delicato compito della custodia di pericolosi detenuti mafiosi e terroristi;
se la pubblicazione del video non abbia esposto poliziotti penitenziari e agenti della Polizia di Stato a rischi per la loro sicurezza e incolumità e cosa intenda fare il Ministro per tutelarli dopo la rivelazione e diffusione ad un larghissimo pubblico della loro identità.

L’interrogazione è stata sottoscritta anche dal Capogruppo PD al Senato Andrea Marcucci e dai Senatori:

Roberta Pinotti
Monica Cirinnà
Antonio Misiani
Nadia Ginetti
Valeria Fedeli
Salvatore Margiotta
Mario Laus
Gianni Pittella
Edoardo Patriarca
Caterina Biti
Assuntela Messina
Valeria Valente
Tatiana Rojic
Vincenzo D’Arienzo
Alan Ferrari
Daniele Manca
Alessandro Alfieri
Eugenio Comincini
Valeria Sudano
Vito Vattuone
Francesco Verducci
Laura Garavini
Paola Boldrini
Caterina Bini
Luciano D’Alfonso
Stefano Collina
Leonardo Grimani
Roberto Rampi


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