Senatrice Maria Spilabotte, c`è questa sua proposta per gestire il fenomeno della prostituzione che sta suscitando dibattito grande e acceso anche nel suo partito, che è il Pd. Può illustrarcela?
In Italia, la prostituzione non è regolamentata. Una legge del 1958 ha abolito le ‘case chiuse’ ma è chiaro a tutti, credo, quanto il fenomeno sia cambiato e come quella legge non sia più adatta. Perciò, ecco, io credo occorra una legge che tenga insieme molteplici aspetti: il riconoscimento della libertà di scelta e di autodeterminazione di chi decide di prostituirsi in maniera volontaria, ma anche la necessità di contrastare la criminalità e coloro che gestiscono una vera e propria tratta delle donne.
Insomma, il punto politico che lei pone è questo per governare il fenomeno, occorre superare un tabù…
Sono subissata da sms ed e-mail di sostegno… Penso che si debba poter esercitare il mestiere liberamente in casa propria, immagino che possano costituirsi anche delle cooperative… naturalmente, a condizione di aprire una partita Iva o iscrivendosi alla Camera di commercio. Insomma: diritti e doveri, pensione e tasse.
Sembra di capire che…
No, aspetti, mi faccia finire: io non voglio alcun ghetto a luci rosse. Ai sindaci, però, spetterebbe il compito di individuare zone non vicine a luoghi di culto o scuole, zone sorvegliate dalla polizia femminile che controlli autorizzazioni e documenti. Ovviamente, l`uso del profilattico dovrebbe essere obbligatorio.

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