“La discussione sulle mozioni in materia di immigrazione  mi sembra segni un passo avanti, una sorta di maturazione complessiva sulla valutazione del fenomeno. Mi sembrano spariti gli accenti che guardano all’immigrazione come fattore emergenziale e cresce nel Parlamento della Repubblica la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un fenomeno globale, destinato a durare nel tempo, alimentato anche da fatti e fattori demografici. Cresce poi la consapevolezza che, a fronte di questa crescita demografica, l’impoverimento in termini di invecchiamento della popolazione dell’Europa necessiterà nei prossimi decenni di avere la possibilità di usufruire del lavoro di soggetti provenienti da altre parti del mondo. Più complessivamente, come si dice in tante mozioni, si pone la questione di un nuovo equilibrio.
Noi abbiamo ritenuto di strutturare gli impegni del nostro atto nei confronti del Governo in maniera sufficientemente sintetica ed orientata a quella che oggi sembra la questione principale, cioè innanzitutto alla questione europea. Non c’è dubbio che il fenomeno della migrazione, che ha impattato così violentemente sui sistemi nazionali, ha impattato con uguale forza, moltiplicata dalle condizioni politiche dei singoli Paesi europei, ma con una grande capacità disgregatrice sull’Europa nel suo complesso. La reazione dei muri e dei reticolati, oltre a risultare del tutto inutile, è l’emblema più inquietante di un’Europa che fallisce esattamente su quel piano dell’unità dei valori e dei fini sul quale è stata pensata e costruita. E’ necessario allora, innanzitutto il superamento dell’accordo di Dublino, questione preliminare alla possibilità di una gestione equilibrata dei flussi migratori e, allo stesso tempo, di un’equilibrata assicurazione della qualità dei diritti di coloro che giungono nel nostro Paese dall’Africa e dal Medio Oriente.
Così la senatrice del Pd Anna Finocchiaro è intervenuta in aula a Palazzo Madama durante la discussione sulle mozioni in materia di immigrazione.


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