“La nostra posizione non è equivoca ma è chiara, indiscussa e allineata nel merito con quella dei nostri amministratori, è di sostegno alle produzioni locali, di filiera, tradizionali, sostenibili, le quali rappresentano la nostra storia, la nostra cultura, la cucina e la tradizione dei nostri territori, i quali sono molto spesso conosciuti nel mondo non solo per le bellezze che questi rappresentano ma anche per le produzioni di qualità che essi esprimono. Ma tutto questo non si contrappone alla sostenibilità ambientale ed alla ricerca che sono elementi per l’agricoltura di qualità. Senza dimenticare gli standard in materia di sicurezza alimentare e dei soggetti chiamati a garantirla ed in materia un ruolo fondamentale lo ha l’EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare). Non ci si può sostituire a questi strumenti di controllo e nella fattispecie ancora nessun dossier per la carne coltivata è stato depositato presso l’EFSA”. Lo ha detto in Aula il senatore Silvio Franceschelli, capogruppo del Pd nella Commissione Industria, commercio Turismo e agricoltura, che ha sottolineato: “siamo fieri del Made in Italy nato dall’idea della valorizzazione dell’agricoltura di qualità e degli 850 prodotti di denominazione di origine, tutelati da 300 consorzi. Bisogna valorizzare le produzioni, far crescere la qualità, modernizzare le produzioni e attribuire loro sul mercato prezzi giusti che garantiscano una marginalità oggi sempre più in discussione, anche a causa dei cambiamenti climatici che mettono a repentaglio la qualità, le rese e le produzioni”.
“Noi siamo chiamati a legiferare ed in questo provvedimento manca la parola ricerca – ha continuato Franceschelli – ma la ricerca è una parte importante dell’agricoltura e non possiamo sottacerlo. Un sistema marcia bene se marcia unito, se non ci si divide e di fronte ai dubbi anche in commissione ci si ferma e si chiariscono gli equivoci legislativi, come avvenuto oggi in Senato anche con l’approvazione di un ordine del giorno sulla ricerca. Se detta disponibilità ci fosse stata nell’iter formativo della legge e non all’ultimo istante oggi avremmo potuto raggiungere anche un risultato diverso e più unitario. Il Pd è al fianco dei nostri agricoltori e per questo sceglie l’astensione con la consapevolezza che un percorso potrà essere fatto se la nostra agricoltura verrà sostenuta e valorizzata nella sua storia, nella sua biodiversità, nella sua sostenibilità e tradizione”.


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