“Credo sia importante chiarire oggi che l’Aula del Senato non è chiamata a stabilire se l’ex ministro Salvini ha commesso o meno il reato di sequestro di persona per i 131 migranti rimasti per 4 giorni sulla nave militare Gregoretti nel luglio del 2019, ma a stabilire, utilizzando come unico faro la Costituzione, se il Tribunale dei Ministri può procedere nei confronti del senatore Salvini sulla base della sussistenza o meno di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante in relazione alla funzione di governo che il senatore ricopriva all’epoca dei fatti”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Fedeli. “A questo scopo – prosegue Fedeli – penso sia utile ricordare che in occasione del voto della Giunta per le immunità del Senato, lo stesso Salvini ha chiesto ai suoi di votare a favore dell’autorizzazione a procedere nei suoi confronti. Strumentalizzando politicamente una vicenda che avrebbe dovuto essere gestita fin dall’inizio in ben altro modo e non, come anche in quel caso, facendo sicuramente prevalere sull’interesse generale, come è dovere di chi ricopre un incarico nelle istituzioni, quello propagandistico e di parte”.


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