«Non vedo cosa ci sia di strano o anomalo. Il gruppo ha dato una chiara indicazione di libertà di coscienza e ognuno si è comportato come ha ritenuto. Io ho votato contro la decadenza. E allora?». Massimo Mucchetti, ex giornalista, è uno dei 19 senatori Pd che ha “salvato” Augusto Minzolini.
Ha anche abbracciato il collega di Fi dopo l`esito del voto.
«Lo conosco da parecchi anni e comunque questo non c`entra. L`ho fatto e lo farei anche con altri».
Perché ha votato a suo favore?
«Perché quella sentenza di condanna non sta né in cielo né in terra. A parte il fatto che le decisioni del Senato non possono seguire pedissequamente il pronunciamento dei giudici».
Ne fa una questione di garantismo?
«Qui il garantismo non c`entra. La sentenza di condanna è stata smodata. Sia per l`entità della somma che sarebbe stata sottratta alla Rai – per altro restituita sia per le modalità con le quali l`intera vicenda è stata sovraccaricata. Problemi del genere in un paese civile si risolvono in un processo amministrativo, non penale».
Come la mette col precedente Berlusconi decaduto per la stessa Severino? Il Pd ha votato per l`espulsione in quel caso.
«Quando si parla di persone io sono molto cauto, ci si pronuncia per ciascun caso singolarmente. Non si possono sovrapporre due vicende assai diverse tra loro».
Qualche ora prima avete difeso il ministro Lotti e FI non si è pronunciata per la sfiducia: i grillini vi accusano ora di voto di scambio.
«Sono troppo vecchio per andare appresso a queste stupidaggini. Rispondo solo di me e ho fatto quel che ho ritenuto più saggio. C`erano ragioni fondate anche in chi ha votato in maniera difforme».
Nessuna vendetta contro la magistratura insomma?
«Io ho lavorato per anni all`Espresso, ma di cosa stiamo parlando? Ripeto, ognuno risponde per sé. E di certo non avevo voglia né intenzione di vendicarmi di alcunché».


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