Si tratta di una vicenda che definirei per certi versi storica, se ci limitiamo anche solo a ricordare cosa è successo attorno a vicende come la strage di piazza Fontana o di piazza della loggia, la strage di Peteano, la strage di Bologna, attorno al caso Moro e alle stragi mafiose degli anni Novanta del secolo scorso, ci rendiamo conto di come sia quanto mai opportuno e direi necessario dal punto di vista sociale e politico prevedere ipotesi e fattispecie di reato specifiche per coloro che in maniera infedele hanno operato contro l’accertamento della verità per queste drammatiche vicende”. Lo ha detto il sen.Felice Casson, relatore del provvedimento intervenendo in aula.

“Si è ritenuto opportuno configurare il delitto di depistaggio in prima battuta – ha aggiunto – e soprattutto come delitto proprio del pubblico ufficiale, con una pena base che viene individuata dai tre agli otto anni e, nei casi particolari di alterazione di documenti, di distruzione di atti sempre al fine di sviare od occultare le indagini, si ha un’aggravante speciale per quanto riguarda questi comportamenti. Si hanno previsioni particolari se queste frodi processuali da una parte e false dichiarazioni o dichiarazioni renitenti o reticenti vengono rese all’interno di procedimenti penali che riguardano i delitti più gravi previsti dal nostro codice penale, cioè quelli di strage, di terrorismo, di criminalità organizzata e alcuni altri specifici reati indicati”.