Dice che è un falso problema. Assicura che non cambia più di tanto le carte in tavola il fatto che Renzi lasci libertà di coscienza sui punti più caldi della legge sulle unioni civili. Ma Monica Cirinnà – la senatrice democratica che ha messo il suo nome in calce al testo di cui si occuperà l`aula di Palazzo Madama a partire dal 26 gennaio -, nonostante il sangue freddo, sa che il percorso nasconde ancora mille insidie per arrivare al traguardo. E vedere, come lei ipotizza, i sindaci celebrare le prime unioni in estate. Siccome la miglior difesa è l`attacco, non cerca giri di parole: «Alla conferenza di fine anno Renzi ha detto chiaramente che l`adozione del figlio del partner è la linea del Pd. Chi è contrario farà voto di coscienza, sapendo di spostarsi dalla posizione ufficiale».
Ad alcuni cattolici la coscienza suggerisce che state spianando la strada all`utero in affitto, per questo si oppongono alla legge.
«Obiezione inesistente. In Italia questo istituto è vietato. Voglio comunque ricordare a tutti che ci sarà sempre un magistrato del tribunale dei minori che deciderà sulla richiesta di una coppia di uomini o di donne di estendere la responsabilità di genitore sul proprio figlio al partner».
In alcuni Paesi, però, l`utero in affitto è ammesso. Non è dunque irrealistico pensare che una coppia gay possa adottare un bambino nato fuori d`Italia da una mamma surrogata.
 «Questo avviene regolarmente per le coppie sterili, che utilizzano la gestazione per altri all`estero, come ha ammesso pure Eugenia Roccella, giorni fa, in un confronto su Sky con me. Tirare fuori questo argomento per fermare le unioni civili è quanto meno strumentale e molto disonesto. Parliamo di questa legge, e poi chi vuole può affrontare il capitolo nella miriade di disegni di legge sui temi etici. Non capisco perché, però, per una coppia di donne che applichi l`adozione del figlio della partner va tutto bene in quanto una delle due ha tenuto il bimbo in grembo, mentre il problema esplode ora perché ci potrebbe essere una coppia di uomini che ha fatto una gravidanza surrogata all`estero».
Insomma, la stepchild adoption sarebbe un effetto collaterale di una legge che ritiene sacrosanta?
«È un effetto collaterale di tante altre norme che esistono in altri Paesi. Come la mettiamo allora con chi va a fare l`eutanasia in Svizzera? Altrove sono più avanti dal punto di vista della bioetica e dei diritti umani. Se qualche italiano vuole andare all`estero, rispettando la legge straniera, non deve essere condannato o discriminato quando torna in Italia. Non stiamo parlando di gente che va a commettere reati, ma che rispetta la legge di un paese estero. Tanto è vero che in California e in Canada la gravidanza per altri è solo su base volontaria. A me, che sono stata allevata nella cultura femminista, è stato insegnato che l`autodeterminazione e la libertà del corpo delle donne sono intoccabili. Poi, qualcuno mi deve spiegare perché se una sorella aiuta l`altra che è sterile ad avere un figlio è un atto di amore e in casi diversi non lo è. L`unica cosa che si può applicare è la libertà di scelta».
E se l`adozione del figlio del partner fosse cancellata proprio grazie alla libertà di coscienza cosa succederà?
«Non lo so proprio. Ma è per questo che preferirei il voto palese. Purtroppo sono sicura che qualcuno, per metterci in difficoltà, chiederà il voto segreto».
I grillini possono sostituire i voti dei cattolici centristi o del Pd che verranno a mancare. Cambia qualcosa?
 «Niente di nuovo sotto il sole: c`è una maggioranza alternativa che esiste dal 26 marzo, quando otto parlamentari del Pd assieme a Sel e a M5S hanno votato l`assunzione del mio testo base. Del resto, tutte le leggi di riforma del diritto di famiglia in questo Paese si sono fatte con maggioranze ampie. Più gente c`è e meglio è»».
È pronta a dialogare con quel pezzo di FI che appoggia il testo?
 «Mai smesso di dialogare con nessuno».
Nemmeno con i cattolici del Pd come Fioroni che frenano?
«Certo. Li rispetto. Ma non credo che nel Pd ci sia una contrapposizione laici-cattolici, ma tra conservatori e riformisti. Come in tutti i partiti in Parlamento».


Ne Parlano