“In un’intervista su Repubblica, oggi, il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede auspica un inasprimento delle pene per i reati di violenza sessuale, stalking e maltrattamenti in famiglia. Troppo facile ricordarsi delle donne solo quando bisogna distinguersi dalla Lega per provare a risalire un po’ nei sondaggi, cercando di deviare l’attenzione dai continui fallimenti di un Governo incapace di decidere e che, soprattutto, ancora consente che il logo della Presidenza del Consiglio appaia sul sito del Congresso delle Famiglie di Verona”, commenta Monica Cirinnà, senatrice del Partito democratico in Commissione Giustizia. “Il Ministro si concentri piuttosto – prosegue Cirinnà – su quello che si può fare, in Parlamento, già nel breve termine: il Pd auspica da tempo, ad esempio, un intervento efficace sulla disciplina dell’applicazione delle circostanze nella commisurazione della pena, che potrebbe evitare sentenze discutibili come quelle di Bologna e Genova. Per questo è indispensabile la rapida approvazione dell’emendamento del Pd al ddl di riforma del rito abbreviato, che impedisce, per i delitti contro la persona, il giudizio di prevalenza o equivalenza tra aggravanti e attenuanti, consentendo l’applicazione delle attenuanti solo sulla pena già aumentata per effetto delle aggravanti. Auspichiamo che l’emendamento, colpevolmente bocciato dalla maggioranza alla Camera e in Commissione al Senato – conclude – possa essere oggetto di una larga convergenza in Aula al Senato: alle parole seguano i fatti, e si assicuri un adeguato bilanciamento tra garanzie per gli imputati e riaffermazione della riprovazione sociale e giuridica per i delitti contro le donne”.


Ne Parlano