” Oggi l’Italia apre una nuova pagina del Diritto di famiglia, portando diritti a tutte quelle coppie formate da persone dello stesso sesso che già esistono per la società ma non agli occhi del Diritto. Penso ai due milioni e mezzo di cittadini italiani che hanno scelto di intraprendere un percorso di vita in coppia senza sposarsi o unirsi civilmente:, coppie di fatto cui questa legge riconoscerà finalmente dignità e diritti. L’italia non sarà più ultima in tema di diritti civili”. Lo ha dichiarato intervenendo in aula la senatrice del PD Monica Cirinnà.

“Un buon risultato ma solo un primo traguardo – ha aggiunto – altri ne dovremo superare con lo stesso impegno e la stessa determinazione. Il Pd ha creduto in questa legge a tal punto da tentare di andare oltre quei confini, che raramente si superano, tra maggioranza e opposizione, mettendo da parte convenienze e protagonismi e ponendo al centro l’interesse dei cittadini”.

“Siamo stati costretti – ha spiegato – pur di arrivare all’approvazione della legge, ad una decisione durissima: procedere con la fiducia pur di non rimandare nuovamente un fondamentale appuntamento con la storia. Noi non ce la siamo sentita di esporre alla roulette russa dei voti segreti il cuore pulsante che rappresenta il riconoscimento dei diritti, dei doveri, della dignità di coppie in quanto tali. Il Partito Democratico ha sacrificato un punto fondamentale del suo programma, un obiettivo sul quale abbiamo lavorato con cura, rispetto e passione, al centro di un dibattito che fino all’ultimo è stato aperto a possibili correzioni e migliorie. L’adozione speciale del figlio del partner non era un’eresia! Era l’epilogo naturale, come avviene già in tutta Europa, per tutelare bambini in carne ed ossa che vivono in famiglie in cui sono amati, protetti, curati”.

“Il nostro impegno non finisce qui – ha sottolineato – Il mio impegno in politica non può finire all’alba di una nuova sfida per me e per il mio partito, il Partito Democratico. Stiamo già lavorando a una riforma organica della legge sulle adozioni, una legge che dovrà consentire a tutte le famiglie, comunque composte, di poter adottare e tutelare tutti i bambini. Il testo conferma il riconoscimento di tutti i diritti a cominciare da quello più prezioso del riconoscimento della vita familiare e aggiunge un riferimento altrettanto prezioso, di notevole portata, che ci fu negato in commissione: l’aggancio all’articolo 3 della costituzione, che segnerà il percorso ormai irreversibile che ci porterà all’uguaglianza formale e sostanziale”.

“Abbiamo fatto un primo passo per cambiare – ha concluso Cirinnà – dal Diritto di famiglia al Diritto delle famiglie. Da oggi cambierà la nostra società”.


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