Un`infanzia trascorsa tra cani, gatti e 36 topolini. Un`educazione dalle suore francesi. Monica Cirinnà, la senatrice del Pd che ha presentato il disegno di legge più controverso del momento, quello sulle «unioni civili», racconta la sua vita. Da vegetariana convinta a paladina degli omosessuali «e di quelli i cui diritti sono calpestati». Anche contro chi, a sinistra, non ha mai fatto nulla.

La senatrice Monica Cirinnà, titolare di quel disegno di legge numero 2.081 su unioni civili e adozioni che sta facendo affilare l`Italia, così si definisce: io sto coi più deboli. Cioè? «Cani, gatti, animali in genere, donne, poveri, barboni, disgraziati, omosessuali o immigrati, chi mi cerca, lì mi trova». Sinistra piena, più lungo ancora nel 1997: presidente delvera, con tanto di sigillo. Bella signora, la la commissione delle elette. Questa volta senatrice Cirinnà. Alta, bionda, riccioluta, per i diritti delle donne. Arrivò il 2001 e il origine per metà di Augusta, con nonno sindaco Walter Veltroni ritornò da capo: già importante nella Noto barocca: una di quelle siculo-normanne dal piglio di classe, e per l`altra metà discendente dal nobilissimo cognome dei Giustiniani, palazzoni poi perduti a Venezia e chissà dove. Gode comunque di reddito non poco consistente. Si regalò alla politica grazie figli animali. Verde dal 1993, eletta al Comune di Roma, Francesco Rutelli ebbe l`occhio lungo: consigliera delegata alle Politiche per i diritti degli animali. E Ufficio diritti degli animali. Animali e donne, donne e animali. Diversamente deboli. E comunque ufficialmente deboli. Mancavano i gay. La signora Cirinnà c`è arrivata dopo l`ultima elezione del Senato, la sua prima sul palcoscenico nazionale. Però alla grande, c`è arrivata.
Partiamo dall`inizio, senatrice?
Della legge?
Della vita.
Due fratelli di sangue, uno adottivo, mamma, papa’ e i cani.
Cani da subito?
Tre, dalla nascita. Papà disse a mamma: c`è la bambina ora, basta cani.
E mamma?
Con tre cani mi hai sposata e tre cani restano. Ringhiavano a papà da sotto la mia culla.
Tutti e tre.
Più 36 topi.
Credo di aver capito male.
Ho avuto anche 36 topi. Topolini di campagna. Meravigliosi, salvati in Calabria. La mia gatta aveva ucciso…
Alt, pure una gatta?
…aveva azzannato una topina e quella si trascinò a morire proprio sotto una vecchia macchina da rottamare. Non poteva non esserci un motivo.
C`era sì: i 36 topastri.
Cinque, più piccoli di un`unghia. Che tentarono un`ultima poppata dalla madre morente.
Senatrice, la prego…
È stata un`esperienza di vita, vuole sentirla?
Sì.
Si chiama accoglienza. Se pensi che ogni essere vivente sia uguale all`altro…
Allora accogli.
Diventarono 36 col tempo.
E prima che i topi raggiungessero l`impegnativa cifra di 40 milioni…
Li liberai, spiritosone.
Dove?
Non glielo dico.
Ho letto di un porcospino, mi pare.
Lo raccolsi ferito. E se la diverte, mica è finita: tengo pure un gatto nero.
Nero nero?
Anzi due, nerissimi, lei sa dei gatti neri?
Che portano sfiga, so.
In Sicilia sappiamo invece che il gatto nero è il mago dei maghi, talmente potente che qualunque malocchio, di fronte a un gatto nero, se ne scappa.
Questa è bella, davvero. L`ultima, poi lasciamo per un momento gli animali.
Allora il lupo.
Anche un lupo si coccola?
No. Spiegai a Francesco Rutelli che quando ti dicono «in bocca al lupo» non devi rispondere crepi, ma viva. La lupa salva i suoi piccoli, prendendoli in bocca.
Se le dicono che lei è la Maria Vittoria Brambilla della sinistra, si offende, resta indifferente, o le fa piacere?
Sono contenta, siamo amiche. Si potrebbe anche dire, volendo, che la Brambilla è la Cirinnà della destra.
Faccio rispettosamente presente che la camerata Brambilla ebbe in regalo un leone già a 9 anni. Si chiamava Rumba.
Lì ho un problema: i selvatici devono rimanere nel loro ambiente.
È vegetariana?
Sì.
Ha studiato dalle suore, vero?
Oh mio Dio! Allora: mai stata una bambina libera e felice.
Perché?
Nata in febbraio, elementari a 5 anni alla Montessori e nascondevo già la carne sotto al banco. Finite le elementari, mamma volle fornirci, come diceva lei, di solide basi, collocò i miei fratelli dai gesuiti e me
dalle suore francesi. Resistetti per medie e ginnasio: fu terribile.
In giro c`è di peggio.
Mica tanto.
Vediamo se ho capito: così adesso, con la legge omosex, lei sta semplicemente vendicandosi di quei 5 anni passati a forza dalle suorazze bacchettone.
No (sorride), questo lo sta dicendo lei.
Sta vendicandosi della divisa con la gonna a pieghe blu con calzettoni bianchi, e della messa mariana
obbligatoria il venerdì, mentre fuori impazzavano la vita e le rivolte studentesche.

L`ho molto sofferto.
Secchiona?
Sì. Ma bocciata per cattiva condotta.
Che cosa combinò?
Le suore mì trovarono nella borsa il Male e Lotta Continua.
Non proprio i libretti dei canti sacri.
Chiamarono mia madre e le dissero: sua figlia legge giornali pornografici. Pornografici, dissero.
E arrivò la libertà.
Sì, se Dio vuole arrivò.
Di chi diffida in politica?
Di chi non ha un proprio mestiere.
Terreno scivoloso, senatrice.
Perché?
Il più famoso di questi mi sembra Matteo Renzi.
Non l`ho detto e non vorrei nemmeno che lo scrivesse.
Qual è la sua area di riferimento, nel Pd?
Mi sento libera.
Certo, ma se dovesse proprio dire? Così, in soldoni.
Sono a disposizione degli ultimi del mondo. Di quelli i cui diritti vengono calpestati.
Dovendo semplificare al massimo? Potrebbe dire che si sente un po` renziana?
Potrei dire che mi sento molto Cirinnà con un voto per Renzi alle ultime primarie e per Pier Luigi Bersani alle precedenti.
Per quale motivo a Renzi?
Perché il Pd aveva bisogno come il pane di una leadership nuova, riconoscibile, riconosciuta e forte.
Insomma, se la collocano tra i renzianì non si sente violentata.
Diciamo pure che mi ci sento bene.
Se in Parlamento ci fosse una maggioranza disposta a sostenerlo, lei sarebbe favorevole al matrimonio gay?
Appena arrivata al Senato, ho firmato il disegno di legge numero 15 a favore del matrimonio omosessuale. Sì, sono per il matrimonio gay e per l`adozione per tutti.
Povere suorine francesi…
Mia madre, cattolicissima, crebbe senza un padre che non tornò mai dalla campagna di Russia. Venne educata da sua madre e dalla nonna: due donne, se non sbaglio.
Il padre morto era esistito.
Resto convinta che si possa essere benissimo educati da un genitore solo che ti dà amore.
Com`è cambiata la sua vita, da quando esiste il ddl Cirinnà?
Non lo chiami Cirinnà, si chiama 2.081.
Com`è cambiata la sua vita da quando esiste il ddl 2.081, detto per comodo Cirinnà?

In meglio e in peggio.
Partiamo dalla notizia buona.
In meglio, perché non mi annoio più. Stavo andandomene, la vita dei nuovi eletti al Senato è mortale. Non si fa niente, non si partecipa, si vota e basta.
Ora la cattiva.
Solo dopo aver ringraziato Francesco Nitto Palma che mi ha voluto relatrice della legge, compito difficilissimo col pregio impagabile di far sentire utili.
Espletati i ringraziamenti dovuti?
Ricevo lettere e messaggi tremendi da omofobi, da supercattolici integralisti capaci di dire cattiverie che non si possono raccontare.
Prevedibili e sopportabili, dopo tutto.
Procurano un`angoscia che chi non l`ha provata non riesce a immaginare. In compenso, ho molti amici nuovi.
Tra i gruppi gay, o di lesbiche e trans, a occhio.
Certo, non li conoscevo.
Ha incontrato cattolici, o laici, che si oppongono alla sua legge?
Non ho detto no a nessuno che me l`abbia chiesto, da Aosta a Barletta. Anche una grande assemblea con le Chiese evangeliche. E trasmissioni televisive contro la Binetti, contro la Roccella, contro Adinolfi…
Contro quelli, ci avrei giurato.
Ho ascoltato, anche. Mi piace far presente che siamo alla quarta versione del testo.
La sente ancora sua, questa legge?
L`impressione è che il primo che passa ne cambi un pezzo e che lei mandi giù.
Non ha appena detto che personalmente sarebbe per le adozioni a ruota libera e per il matrimonio gay tout-court?
Non verrà cambiata oltre. Resterà com`è.
A che punto toglierebbe la firma?
Nel momento in cui sentissi che viene tolta dignità agli individui.
Faccia un esempio, per favore.
Lei sposa un suo amico…
Si dice per paradosso…
…e lui non ha il diritto di chiamarsi Marcenaro. Finché non succederà questo, cioè non sarà negata la possibilità di un diverso tipo di famiglia, ci starò.
Non vorrei deluderla, e probabilmente ho capito male io, ma quel che dice non c`è già più.
Si sbaglia.
L`adozione stessa del figlio del partner è sotto schiaffo.
Non se ne parla nemmeno.
La sua collega di Pd e di Senato, Emma Fattorini, non sembra così d`accordo.
La rispetto, non è la mia posizione.
Può precisare le sue condizioni?
Se non consenti a due persone che si amano di dar vita a una famiglia nuova, con figli comuni se voluti, stai dando il via a una discriminazione inaccettabile.
È favorevole all`utero affittato?
Sono drasticamente ostile a qualsiasi commercializzazione del corpo delle donne. Ho imparato da molti anni uno slogan: il corpo è mio e Io gestisco io.
Scusi, sa: se voglio affittarmelo, allora me lo affitto.
Guardo altri Paesi, penso per esempio alla California, dove c`è una legge che prevede questo tipo di gestazione per altri, o altre, e m`interrogo. Mi chiedo se sia giusto impedire che qualcuna voglia
fare dono di sé a un`altro.
Lei sa senza dubbio come ci siano alcune donne le quali rifiutano la gestazione perché non sopporterebbero di assistere a modifiche del proprio corpo ritenute fastidiose.
Non conosco posizioni del genere e non le giudico. Il corpo è loro e lo gestiscono loro.
Veramente c`è anche il corpo di qualcun`altra, in ballo.
Il corpo è suo e lo gestisce lei. Senza soldi, per piacere.
Quindi non lo gestisce lei.
Se una donna commercia il suo corpo in condizione di minorità, no.
Se c`è un no, ce ne può essere un altro.
E vorrei far notare, en passant, che tutto questo con la legge non c`entra niente. Anzi, è solo questione buttata lì per danneggiarla.
Pensa che i partecipanti al «Family dar> del 30 gennaio saranno una massa di reazionari omofobi?
No, spero che passino una giornata serena e felice come l`abbiamo passata noi con «Svegliati Italia». Senza rabbia, mi auguro. Noto solo che ci sarà anche Casa Pound.
Ci saranno anche i suoi amici Gianluca Galletti e Giuseppe Fioroni.
Andranno a dire: diritti per la famiglia tradizionale. Sono entrambi in politica da molti anni e vorrei chiedere loro: cos`avete fatto, in vent`anni, per la famiglia tradizionale? Glie lo dico io: zero.
Come il nostro Romano Prodi, d`altronde: zero. E zero sui diritti civili, sulle unioni, sull`omologazione delle coppie. Zero. Una contrapposizione così feroce e fiera una cosa ha dato: zero per tutti.
Il Papa più amato dalla sinistra ha detto chiaro: nessuna confusione sul matrimonio. Le è dispiaciuto?
L`ho apprezzato, è stato chiaro. Io farei il matrimonio gay, lui no, il Parlamento non ha i numeri, da laica mi adeguo alla volontà del Parlamento.
La sua legge passerà?
Sì.
E lei potrà tornare in Maremma, dai suoi animali. A proposito, muli, capre, porcospini, cani, gatti neri, spero basta topi, anche tante vacche?
Tante, su 56 ettari.
Sorbole! Saranno felici, le vacche.
Certo.


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