“La sentenza bolognese di qualche giorno fa, che ha ridotto la pena di un condannato per aver ucciso la propria compagna, riconoscendo come attenuante la sussistenza di una “tempesta emotiva e passionale”, è censurabile dal punto di vista giuridico, e molto grave per il quadro culturale che restituisce, anche sul piano del linguaggio utilizzato”: lo afferma la senatrice Monica Cirinnà, Partito democratico, della Commissione Giustizia.
“Nel rispetto che è dovuto all’operato dei giudici e al loro libero convincimento, non possiamo tacere però che sentenze come questa possono essere evitate attraverso un intervento efficace sulla disciplina dell’applicazione delle circostanze nella commisurazione della pena. Per questo – prosegue – è indispensabile la rapida approvazione dell’emendamento del Pd al ddl di riforma del rito abbreviato, che impedisce, per i delitti contro la persona, il giudizio di prevalenza o equivalenza tra aggravanti e attenuanti, consentendo l’applicazione delle attenuanti solo sulla pena già aumentata per effetto delle aggravanti. Auspichiamo che l’emendamento, colpevolmente bocciato dalla maggioranza alla Camera” conclude “possa essere oggetto di una larga convergenza in Commissione Giustizia al Senato: alle parole seguano i fatti, e si assicuri un adeguato bilanciamento tra garanzie per gli imputati e riaffermazione della riprovazione sociale e giuridica per i delitti contro le donne”.


Ne Parlano