“Il disegno di legge del leghista Pillon sul cosiddetto ‘affido condiviso’ è un testo che, purtroppo con un titolo che suona positivo, rischia in realtà di riportare indietro l’Italia di 50 anni ed è pericoloso per le madri, per i figli e per tutti i padri seri e responsabili . Questo è il motivo per cui come Pd ci opporremo in ogni modo ad un testo di legge retrivo e liberticida, preoccupati anche perché tale argomento fa parte del ‘contratto di governo'”. Lo dice la senatrice del Pd Monica Cirinnà, della commissione Giustizia.
“Sotto l’etichetta dell’affido condiviso recepita in modo positivo dai media – spiega Monica Cirinnà – il testo stravolge il diritto di famiglia. Con la pretesa della bigenitorialità perfetta, c’è la previsione che i figli, di qualunque età, siano costretti a spostarsi tra le case dei due genitori, con evidente rischio per il loro sviluppo psicologico. Dispone la cancellazione dell’assegno di mantenimento in favore di una contribuzione puntuale sulle spese, a tutto danno del genitore più povero, di solito la madre in un paese in cui solo una donna su 3 con figli lavora. Come se non bastasse, viene introdotta la mediazione familiare obbligatoria, che oltre ad essere un costo aggiuntivo, è vietata dalla convenzione di Istanbul in presenza di violenza domestica. Infine, introduce nell’ordinamento la ‘sindrome dell’alienazione parentale’, un costrutto psichiatrico privo di fondamento scientifico, che nei dibattimenti in Italia viene spesso usato contro le madri che denunciano e cercano di separarsi da mariti violenti, un falso strumento scientifico attraverso il quale si separano madri e figli, bambini che finiscono automaticamente in casa famiglia. Il combinato disposto di queste norme riporterebbe l’Italia indietro di decenni, rendendo molto onerose e difficili le separazioni e impedendo di fatto anche quelle causate da violenza domestica, con grave pericolo per donne e bambini. Non a caso le associazioni delle donne e i centri antiviolenza chiedono di fermare questa proposta. Non c’è alcuna motivazione giuridica alla base di questo testo normativo visto che già oggi, a legislazione vigente quasi il 90 per cento delle separazioni con figli avvengono in affido condiviso, senza l’assurda penalizzazione delle donne che questa proposta vorrebbe, limitando di fatto la loro libertà. Il vero motivo ispiratore del testo – conclude Cirinnà – è nella visione antistorica del ritorno ad una mentalità maschilista, retriva e patriarcale volta a schiacciare le donne sui ruolo moglie-madre senza alcuna autonomia”.


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