“Leggo stupito che a fronte dei numeri impietosi dei contagi che coinvolgono detenuti e lavoratori, anziché fare la propria parte, atteso il delicatissimo contesto carcerario, Zaia se ne lava le mani (e questo sarebbe anche il periodo) perché ritiene che “devono finire i tamponi ai dipendenti, alle case di riposo e alla gente in isolamento e a cascata tutti gli altri. Quindi, poliziotti, operatori e detenuti sono gli ultimi della fila”. Lo dichiara il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo.
“Se è vero che ogni giorno si processano migliaia di tamponi -aggiunge – farne poche centinaia in carcere a Montorio non cambia certo i progetti.
Peraltro, non mi risulta che altrove ci sia la stessa situazione di Verona, quindi, a Montorio vanno fatti in fretta i tamponi. Basta scuse! Diversamente, devo ritenere, che coloro che li vi lavorano, in primis i poliziotti, sono per Zaia nell’ultimo posto dei suoi interessi”.
“In quel luogo chiuso – conclude D’Arienzo – il contagio si diffonde velocissimo, come dimostrano i numeri e se non si agisce in fretta le cose peggioreranno sempre di più. Esprimo piena solidarietà alla polizia penitenziaria e agli operatori carcerari ed ai detenuti per l’incredibile sottovalutazione – se non disattenzione – del rischio che la Regione sta manifestando”.


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