“Il testo Zan si occupa di pari dignità sociale, cioè di eguaglianza. Si occupa di dare attuazione all’articolo 3 della Costituzione, una norma fondamentale, sulla quale non dovrebbero esserci differenze. Lo fa estendendo le norme penali già esistenti – quelle contenute nella legge Mancino – per proteggere alcune fondamentali dimensioni della personalità: sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Il ddl Zan non si occupa di regolare la circolazione delle idee nello spazio pubblico. Si occupa solo e soltanto di proteggere la dignità delle persone”. Lo ha detto la sen. Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd, intervenendo in aula nella discussione generale sul provvedimento.
“Il Ddl Zan si occupa di questo e di niente altro – ha aggiunto – Niente altro, nessuna delle fake news che vengono continuamente agitate. Fake news che sono gravissime perché ognuna di esse è una coltellata alla dignità delle persone LGBT+ nel nostro Paese.
” Eppure qualcuno chiede ancora mediazioni dopo che alla Camera – ha proseguito – è stato svolto un lavoro approfondito, che ha visto il contributo determinante di Italia Viva e anche di alcuni settori di Forza Italia. Non capisco allora di quali altre mediazioni ci sia bisogno. Chi le chiede non è più credibile. Mi pare chiaro che sulla pelle delle persone LGBT+ si sta giocando un’altra partita, tutta tattica. E questo è per noi inaccettabile”.
Cirinnà ha poi concluso in suo intervento citando le parole della storica attivista trans Porpora Marcasciano: “Al governo e ai parlamentari chiediamo semplicemente di adeguarsi ai tempi e guardarsi intorno, soprattutto ai Paesi cosiddetti avanzati e civili, le democrazie di cui tanto si sciacquano la bocca. Dare a noi non significa togliere ad altri, significa dare a noi e a tutte e tutti una società più bella”.


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