“Dalle audizioni odierne dei rappresentanti della società De.La.Be.Ch. Costruzioni e di Autostrade per l’Italia, in merito al crollo del ponte 167 sull’A14, sono emerse due valutazioni opposte, che meritano dunque un approfondimento, perché siamo di fronte ad un’evidente contraddizione. Per la società che aveva in subappalto i lavori di innalzamento del viadotto, infatti, all’origine dell’incidente potrebbe esserci stato un cedimento strutturale. Lo stesso cedimento strutturale che, al contrario, la società Autostrade è portata ad escludere, individuando nelle manovre esecutive dell’intervento il momento di maggiore criticità. La nostra Commissione, che ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto lo scorso 9 marzo sull’ autostrada A14 nel tratto fra Loreto e Ancona, proseguirà l’indagine per capire le cause e le responsabilità del crollo, al fine di valutare o escludere il fattore strutturale. E’ necessario far luce sulla filiera degli appalti e dei subappalti per individuare le responsabilità sul fronte della sicurezza, approfondendo il sistema dei cantieri edili e nello specifico di quelli autostradali. Nelle prossime settimane si terranno le audizioni degli operai della De.La.Be.Ch rimasti feriti nel crollo e del coordinatore per l’esecuzione dei lavori nominato dalla ditta SPEA Engineering, a cui erano state affidate, in subappalto, la direzione e la progettazione dei lavori”. Lo afferma in una nota la senatrice del Pd Camilla Fabbri, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro.


Ne Parlano