Fa un appello a tutte le forze politiche, Valeria Fedeli, una vita ín Cgil, ora nel Pd. «Evitiamo i voti segreti sulle Unioni Civili», chiede la vicepresidente del Senato a Ncd, Forza Italia, Sel, M5S. «Teniamo fuori questa legge dai giochini della politica».
Senatrice, il suo gruppo ha annunciato che non chiederà il voto segreto su nessun emendamento. Sarete compatti?
«Certo. La nostra è una scelta politica. Ed è importante che il Pd dica: non abbiamo bisogno di nasconderci. Perché solo così si può fare una discussione calma, approfondita, matura».
Non è esattamente cominciata così la discussione, non crede?
«Quel che credo è che sia importante rispettare le posizioni di tutti, perché tutte rappresentano pezzi di società. Sì è scelto – con l`unanimità dell`ufficio di presidenza – di dedicare l`intera settimana al dibattito. Cominceremo
a votare la prossima. È il momento di essere trasparenti e responsabili».
Per sottrarre il disegno di legge a intenti che non lo riguardano, come un eventuale sgambetto al governo?
«Esattamente. Per evitare giochi politici che prescindano dal merito. È il momento di misurarsi sui contenuti. Non si gioca sulla pelle di coppie di cittadini che vorrebbero vedere riconosciuti il loro amore e i loro diritti. Né
sulla pelle dei bambini».
Il voto segreto esiste proprio perché su alcuni temi ci si possa esprimere liberamente.
«Ma una cosa è la libertà di coscienza, un`altra non voler rendere conto delle propone scelte su un tema su cui tutti hanno avuto la possibilità di riflettere. Che politico è chi non ha il coraggio di dire come la pensa su
una questione così dibattuta?».
Non crede che dal voto segreto possano arrivare anche sorprese positive per la legge?
«Ho sentito dire che qualcuno nel centro-destra si sentirebbe più libero di sostenerla, ma ho più paura degli sgambetti».
Come una bocciatura della stepchild adoption, l`adozione del figlio del partner, che ha molti nemici anche nel Pd?
«Stando alle dichiarazioni so che avremo voti differenti sull`articolo 5, che pure prevede che a decidere sia sempre un giudice, senza alcun automatismo. Ma in qualunque caso, che passi oppure no, il Pd si è impegnato a
votare la legge e a rimettersi alla decisione del Parlamento. Non ho dubbi che sarà così».


Ne Parlano