Valutare la prosecuzione dell’esperienza dei precari della giustizia che hanno svolto tirocini formativi presso gli uffici giudiziari:questa la richiesta al governo contenuta in un ordine del giorno presentato da Sergio Lo Giudice, senatore del Partito Democratico, insieme alle colleghe Doris Lo Moro e Monica Cirinnà e approvato questa mattina in Senato in occasione della discussione sul ‘Decreto del fare’.

‘ Nell’anno in corso – spiega Lo Giudice, componente della Commissione Giustizia del Senato – il Ministero della Giustizia ha preso in carico circa tremila lavoratrici e lavoratori in liste di mobilità, cassaintegrati, inoccupati o disoccupati per svolgere funzione di supporto all’attività degli uffici giudiziari oberati di arretrati, garantendo loro la possibilità di accedere ad un tirocinio formativo. Sarebbe importante garantire la prosecuzione di questa esperienza, sia per supportare una macchina della giustizia sovraffaticata e sotto organico, sia per offrire un’occasione di lavoro a tremila famiglie colpite dalla crisi. L’ordine del giorno approvato chiede al Governo di valutare, nel definire la legge di stabilità 2014, lo stanziamento delle risorse necessarie a stipulare 3000 contratti a tempo determinato per la durata di 6 mesi per quei lavoratori cassaintegrati, in mobilità, lavoratori socialmente utili, disoccupati o inoccupati, che abbiano svolto il tirocinio formativo presso il Ministero della Giustizia.’

“Nella sola Emilia Romagna, per citare un caso specifico, il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari ha coinvolto 350 lavoratori , consentendo cos di supplire alle forti carenze di organico, che vedono punte del -20% di Bologna e del -21% a Forlì- Cesena e una percentuale in regione del 18,11% (1053 unità a fronte dei 1286 previsti dell’organico), secondo dati del dicembre 2012”.

‘Oggi possiamo contare su personale formato, la cui opera di sostegno è necessaria a velocizzare il lavoro dei Tribunali – prosegue il senatore Pd-. Confido che il governo non vorrà privare gli uffici giudiziari di questo strumento: l’Italia è fanalino di coda in Europa riguardo ai tempi di conclusione delle cause penali e di quelle civili. La velocizzazione dei tempi della giustizia passa anche dalla soluzione della grave carenza di organico ‘.


Ne Parlano