Senatore Andrea Marcucci, Di Maio dice che la prescrizione entrerà in vigore dal primo gennaio…
«Io credo che Di Maio debba cambiare innanzitutto i toni e i modi con cui si confronta con un alleato di governo leale come il Pd. Si sapeva fin dall`inizio che su questo tema c`erano delle contrarietà di fondo. Non ci sono peraltro problemi insormontabili, noi non vogliamo smantellare quella legge approvata dai 5 Stelle e dalla Lega, ma chiediamo garanzie strutturali e definitive sulla durata dei processi. Si sta parlando delle libertà individuali, valori essenziali garantiti dalla Costituzione, perciò c`è l`esigenza assoluta di tempi certi e rapidi dei processi e Di Maio non può pensare di cavarsela con delle battute che più che provocare noi sembrano rivolte a sanare i loro dissidi interni».
Già, ma né Luigi Di Maio né Alfonso Bonafede sembrano disposti a venirvi incontro.
«Eppure dovrebbero essere questioni care anche a loro, dal momento che dopo aver fatto la nuova prescrizione hanno deciso di posticiparla di un anno. Non lo fecero per caso. Bisognava rivedere i tempi dei processi, questo non è stato fatto allora, lo si deve fare ora».
Però c`è chi obietta che il Partito democratico fa solo dei penultimatum.
«Io non credo che essere alleati leali e ragionevoli possa essere una colpa. Si tratta di un tema rilevante che riguarda i cittadini italiani e quindi va affrontato seriamente. Il nostro approccio è questo: non mi interessa la corsa a chi urla di più, a chi lancia gli ultimatum più forti che poi non si rivelano mai tali».
Comunque, il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha annunciato che, nel caso in cui i 5 Stelle non demordessero, il Pd presenterà sue proposte. Il che significa che se le farà votare dall`opposizione. Cioè Lega e Forza Italia.
«Il nostro obiettivo non è questo, ma confrontarci con i 5 Stelle e trovare la quadra. Se non ci dovessimo riuscire saremo obbligati ad altre azioni parlamentari, ricorrendo a tutti gli strumenti possibili».
Il premier Giuseppe Conte da Londra sostiene che si può trovare una soluzione.
«Conte è espressione dei 5 Stelle, ma è il presidente del Consiglio di tutti e quindi noi facciamo affidamento sulla sua mediazione».
Anche questa vicenda della prescrizione non dimostra forse che governare con il Movimento 5 Stelle è difficile?
«Sì, governare con loro è difficile, molto difficile e non ce lo siamo mai nascosto. Questa maggioranza è nata perché l`Italia è stata buttata nel baratro da quel Salvini che ora fa il garantista ma che ha votato con i 5 Stelle la riforma della prescrizione».
A questo punto non vi chiedete se sia opportuno continuare a governare insieme?
«Noi non buttiamo a mare l`Italia per un pugno di voti. Perciò continueremo a lavorare con questa maggioranza nell`interesse del Paese. Certo, qualora capissimo che questo non è più possibile, ne trarremmo le conseguenze».


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