Andrea Marcucci, presidente dei senatori del Pd, assiste «perplesso» allo scontro sulla giustizia che dilania la maggioranza. E si appella ai partiti che sostengono Giuseppe Conte: abbassare i toni, smetterla di parlare di emendamenti e altri strumenti parlamentari e lavorare sodo per un compromesso.
L`accordo sulla prescrizione non regge?
«Si è siglato un accordo sui princìpi. Ma da qui a scrivere una norma, il lavoro da fare è tanto. Modo Conte è un passo avanti, che poi andrà calato negli strumenti normativi possibili. Definiamo le cose, scriviamo un testo e io per primo mi metterò a disposizione per trovare una strada con gli altri capigruppo». L`emendamento al Milleproroghe è inammissibile?
«Il Milleproroghe è parte della soluzione, non è il veicolo per tutta la soluzione, che deve prevedere altri provvedimenti. A me risulta che si stia lavorando sul merito della questione e cioè sull`ipotesi di un rinvio breve della riforma della prescrizione approvata dal M55 e dalla Lega, che è entrata in vigore gennaio. Contemporaneamente, si sta valutando quale sia lo strumento migliore».
I renziani, con Ettore Rosato, ritengono «uno scandalo» modificare il diritto penale attraverso il Milleproroghe. Lei concorda?
«Non mi interessa polemizzare sullo strumento, inviterei a confrontarsi prima sul merito. Ma se il decreto non fosse plausibile potrebbe essere un disegno di legge delega, oppure un emendamento alla proposta Costa, di Forza Italia. La modifica della prescrizione non basta. Come il Pd chiede da tempo, deve essere collegata a tempi del processo certi, definiti e brevi, come prevede la Costituzione».
Il governo rischia?
«Il governo sta facendo bene e deve andare avanti, il Paese ne ha bisogno. Io sono perplesso su questa fase, do- vremmo tutti avere a cuore l`interesse della nostra comunità nazionale. Non critico Renzi né Bonafede, ma penso che bisognerebbe tutti sforzarsi di lavorare in modo costruttivo. Se le nostre migliori energie le impieghiamo per supportare il governo, invece che per criticarlo, le condizioni per un accordo ci sono».
Anche se Renzi non farà mai marcia indietro?
«Rispetto i convincimenti personali. E condivido lo sforzo di arrivare ad una norma rispettosa della Costituzione e quindi garantista. Ma quando c`è bisogno di un compromesso, forse ci vorrebbe un abbassamento di toni. Non voglio fare critiche, ma le interviste di queste ore dimostrano che non sempre c`è l`impegno nel confronto».
La soluzione del rebus?
«Intanto è necessario un rinvio della norma sulla prescrizione voluta da M55 e Lega. Potrà entrare in vigore quando gli altri provvedimenti sulla giustizia saranno vicini all`approvazione. Urlare contro il decreto legge o contro il Milleproroghe è sbagliato, bisogna mettersi al tavolo e trovare la soluzione».
Renzi voterà la fiducia?
«Presumo che Renzi voglia contribuire a un accordo partendo dal suo punto di vista, che non è lontano dal mio».
Italia viva vuole il «lodo Annibali», anche lei?
«Lucia Annibali chiede il posticipo di un anno, non è la soluzione. I dettagli non mi appassionano. Conte ci ha messo la faccia, Bonafede ha fatto uno sforzo di disponibilità, Zingaretti ha mediato con responsabilità. Renzi vuol dare un contributo forte? Bene, se c`è la volontà di trovare una soluzione, ma usare questa vicenda per altri fini inquina le acque. E qui mi fermo». Siete a caccia di «responsabili» per sostituire Renzi? «Non credo ce ne sia bisogno. Le condizioni per un accordo ci sono, altre operazioni parlamentari non mi interessano e non mi risultano».


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