“Sei mesi dopo la rivolta nelle carceri italiane nel periodo del lockdown da Covid, è sceso il silenzio sulla morte a marzo di tredici detenuti, cinque solo nel carcere di Modena, quattro trasferiti da Modena presso altri istituti, uno alla Dozza di Bologna e tre nell’istituto penitenziario di Terni. In particolare i detenuti sarebbero stati vittime di abuso di sostanze stupefacenti trafugate durante la rivolta. Credo che, al di là di tutto, lo Stato italiano debba chiarire, soprattutto per le famiglie delle persone decedute, cosa è accaduto. Va fatta luce sugli accadimenti di quei giorni e sulle eventuali responsabilità e per questo ho rivolto un’interrogazione al ministro della giustizia Bonafede”. Lo dice il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente vicario del gruppo del Pd e capogruppo dem in commissione Giustizia, che ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche dalle senatrici Cirinnà, Iori e Rossoamando.
“In particolare – prosegue Mirabelli – è necessario appurare se siano state eseguite le visite mediche necessarie al nullaosta per il trasferimento dei detenuti verso altri istituti e se sia o meno in corso un’indagine del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per chiarire come sia stato possibile che, nel carcere di Modena, i reclusi abbiano avuto accesso a metadone e psicofarmaci in quantità tali da risultare letali”.


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