“Questo decreto non garantisce più sicurezza ai cittadini: non ci sono soldi per la videosorveglianza e per le forze dell’ordine, non ci sono strumenti per rendere più rapidi i respingimenti, non ci sono norme per garantire più attenzione al territorio. Mancano misure per impedire che vicende come quella di San Lorenzo succedano ancora, e, tornando all’immigrazione, non ci sono norme contro gli scafisti e i trafficanti di esseri umani. Sull’immigrazione e dal punto di vista della sicurezza questo decreto sarà dannoso; aumenterà l’insicurezza, il disordine e la clandestinità: chi arriverà in Italia verrà sottoposto a un calvario e, riducendo le motivazioni per il permesso umanitario, molti di coloro che quel permesso hanno già perché in questi anni ha lavorato, studiato, si è fatto una famiglia o, magari, una casa, sarà costretto a tornare o a diventare clandestino. Cosa c’entri tutto questo con la sicurezza dei cittadini francamente non si capisce. In più con questa legge si demoliscono i pezzi di integrazione che funzionano. In questo Paese l’integrazione è certo un problema, ma c’è uno strumento che funziona e ha dimostrato di saper funzionare, il sistema SPRAR. Ora il sostanziale smantellamento degli SPRAR comporterà il venir meno di un fondamentale strumento di integrazione. In più si aumenta il periodo di permanenza nei centri di accoglienza per i controlli ma poi non c’è una norma che regoli il rimpatrio. Questo decreto è un manifesto politico che indica un nemico – l’immigrazione – ma non ci sono una norma e un euro per potenziare la sicurezza dei cittadini. È un manifesto che serve a dare soddisfazione ad una forza politica e ad una parte del governo, ma non aiuta i cittadini italiani ad essere più sicuri”. Così Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd, nella relazione di minoranza al Dl Sicurezza nell’aula di Palazzo Madama.


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