“Più si approfondisce il testo del cosiddetto decreto sicurezza più ci si rende conto che, al di là della propaganda, non contiene norme significative per la sicurezza delle nostre città e del nostro Paese. Siamo di fronte più ad un manifesto ideologico”. Lo scrive su Democratica.it il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd.
“Il ‘decreto Salvini’- prosegue Mirabelli – vuole mandare messaggi forti e rassicuranti più che offrire soluzioni. Ci si occupa più di scaricare i problemi sul nemico-capro espiatorio, in questo caso i migranti, che di cercare di risolverli. Sia chiaro: facendo questa operazione si fa un regalo alle mafie e alla criminalità organizzata che, nel nostro Paese rappresentano certamente il cancro principale da combattere per dare sicurezza ad interi territori. Non basta dire che la mafia è m…, come fa Salvini, quando poi si indicano ai cittadini altre priorità, come contrastare l’arrivo di disperati. I 3 articoli sui 41 del decreto che vengono presentati come quelli indirizzati a contrastare le mafie, in realtà si occupano solo dell’agenzia per i beni confiscati, dotandola di più strumenti con l’obiettivo di accelerare la vendita ai privati di quei beni inutilizzati dai comuni, sostanzialmente solo per fare cassa. Un decreto sicurezza che parla di criminalità organizzata solo pensando alle risorse che possono derivare dalle vendite dei beni confiscati è un decreto sbagliato che dimentica che la lotta alle mafie è il capitolo più importante per garantire la reale sicurezza del nostro Paese.”


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