“L’arresto dei tre commercialisti legati alla Lega, protagonisti a diverso titolo e con diverso ruolo della vicenda “film Commission Lombardia”, preoccupa e aggiunge interrogativi anche sulle scelte e il coinvolgimento della regione Lombardia. Non solo! Dalle motivazioni della sentenza del GIP che evidenziano i rischi di reiterazione del reato è descritta l’esistenza di una volontà di riprodurre le stesse modalità per ottenere guadagni illeciti. Dai magistrati viene ipotizzata l’esistenza di un vero e proprio sistema che ruota attorno alla Lega. Di fronte a queste contestazioni la Lega continua ad ignorare il dovere di chiarire ai cittadini cosa è successo e qual’è il coinvolgimento proprio e di Regione Lombardia in queste vicende. Così come per la condanna a risarcire 49 milioni allo Stato e per i rapporti poco trasparenti con la Russia, anche su questa storia la Lega preferisce far finta di niente, difendere se stessa e le persone coinvolte senza chiarire, venendo così meno ad un dovere di trasparenza che ogni forza politica dovrebbe rispettare, tanto più se vuole candidarsi alla guida del Paese. Abbiamo invece capito da tempo che Salvini su questo non dirà nulla, al massimo continuerà ad usare queste vicende per fare la vittima e denunciare complotti della magistratura contro la Lega. Ma gli arresti di ieri avvicinano il momento in cui saranno costretti a rispondere. Nascondere i fatti, limitarsi a negare l’evidenza, non spiegare nulla su vicende come queste, in cui sono stati usati soldi per finalità diverse dall’interesse pubblico, è gravissimo e conferma l’opacità dei finanziamenti, degli interessi e dei rapporti del partito di Salvini”. Così su Facebook il vice presidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli.


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