“Le misure previste nel decreto sicurezza, che attengono alla riorganizzazione della disciplina a tutela degli stranieri richiedenti asilo, vanno verificate alla luce della compatibilità con gli obblighi costituzionali e con quelli derivanti dal rispetto degli accordi internazionali perchè su questo anche il Presidente della Repubblica ha avuto modo di esprimere perplessità con una lettera che ha accompagnato il testo.

Questo provvedimento ha l’unico scopo di strumentalizzare la paura dei cittadini e avrà come effetto quello di creare una maggiore insicurezza. L’eliminazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, infatti, comporterà il venir meno di un fondamentale strumento di integrazione: ciò causerà marginalità e clandestinità, con un aumento della propensione a delinquere e delle presenze illegali, condannando all’irregolarità migliaia di persone e pregiudicando il percorso di integrazione finora intrapreso.

Questo testo poi dispone il sostanziale smantellamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) un sistema che era stato considerato da tutti i governi (compresi quelli di centro-destra) come il sistema “modello” da presentare in Europa e che ha dimostrato che solo l’accoglienza in strutture diffuse e attraverso una appropriata distribuzione sul territorio dei richiedenti asilo, agevola l’autonomia e l’indipendenza delle persone, da un lato, ed i processi di integrazione dall’altro. Lo smantellamento dello SPRAR determinerà un grave pericolo per la sicurezza pubblica con il rischio dell’insorgere di tensioni sociali, nonché l’aumento della popolazione presente nei Centri di accoglienza straordinaria (CAS) con un contestuale peggioramento delle condizioni di vita all’interno degli stessi e un conseguente aumento delle esigenze di controllo e di sicurezza da parte delle Forze dell’ordine. Molte delle previsioni contenute nel decreto-legge, infatti, aggraveranno l’impiego, i compiti e le responsabilità per le Forze dell’Ordine, sia in termini di controllo operativo che di aggravio burocratico. La verità e che l’intero provvedimento è improntato ad una logica punitiva nei confronti dei migranti, assolutamente poco lungimirante e niente affatto risolutiva dei problemi legati al fenomeno della migrazione, considerato che solo l’integrazione, un solido sistema di accoglienza e la creazione di una cornice di diritti e di doveri per ogni migrante possono essere la risposta al fenomeno della migrazione e, non di certo, l’ingannevole e falsa promessa di allontanare dal territorio nazionale persone che richiedono protezione”.  Così Dario Parrini, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama, ha illustrato la pregiudiziale di costituzionalità al decreto sicuerzza presnetat dal suo gruppo.


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