“La privazione ingiusta della libertà personale non può non essere risarcita. Per questo mi rivolgo a Lei, egregio Presidente, consapevole della sua sensibilità e della sua attenzione sul tema dei diritti, affinché si possa arrivare ad una soluzione per il caso di Giulio Petrilli e più in generale per la questione del risarcimento per ingiusta detenzione”. E’ quanto scrive la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, in una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Com’è noto – spiega Pezzopane – nel 1980 Giulio Petrilli, studente universitario dell’Aquila impegnato nel Pdup, venne arrestato perché accusato di partecipazione alla banda armata di Prima linea. Da allora, appena ventenne, scontò 6 anni di detenzione in regime di articolo 90, più duro dell’attuale 41-bis, fino a quando nel 1986 fu completamente scagionato, con sentenza confermata dalla Cassazione il 25 luglio 1989. Da allora il mio concittadino ha cercato di riannodare con fatica la sua vita, ma ha sempre chiesto di essere risarcito per questa esperienza carceraria durissima quanto ingiusta. Tutte le sue istanze sono però state respinte, ai sensi dell’articolo 314 del Codice penale, che esclude il risarcimento in caso di dolo e colpa grave dell’imputato. Io credo che tuttavia che con questo articolo si introducano elementi di incostituzionalità nel giudizio e che quindi sia necessario trovare una soluzione sia per questo caso specifico che, più in generale, per dare certezza nell’accesso al risarcimento delle vittime dell’ingiusta carcerazione”.


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