La senatrice  Pd Maria Spilabotte è tra i firmatari dell’interrogazione alla Ministra Cancellieri per chiedere che siano attuate in concreto le norme vigenti sulle detenute madri per evitare che bimbi sotto i tre anni siano costretti a vivere in carceri dalle condizioni improponibili e che minori in età prescolare vedano le mamme solo negli orari di visita. “Da quando il ministero di Giustizia ha tagliato i fondi al dipartimento di amministrazione penitenziaria – dichiara la senatrice Spilabotte – i progetti legati al reinserimento sociale e lavorativo della detenute sono molto pochi. La scure dei tagli si è abbattuta anche sui progetti rivolti all’infanzia. Un duro colpo per dei bambini che pagano fisicamente il costo della reclusione. I figli detenuti insieme alle mamme soffrono tutti di bronchiti e asma, dovute al fatto di vivere in spazi poco areati e di miopia, perché l’occhio non viene stimolato a vedere a lungo raggio, oltre il muro di cinta. I piccoli possono restare con le madri fino a tre anni, poi vanno in affido nel caso in cui non abbiano parenti. Eppure un’alternativa ci sarebbe. Si chiama Icam, l’istituto per la custodia attenuata delle madri detenute che dovrebbe operare sul modello delle case famiglia protette. Nonostante uno stanziamento di 11,7 milioni di euro previsto per la loro realizzazione, gli ‘Icam’ non hanno mai visto la luce, se non nella città di Milano in forma sperimentale e in Toscana. Per questo, i tribunali non possono accordare alle imputate con figli piccoli un’alternativa alla custodia cautelare in carcere. Il risultato è che ad oggi sono 41 i bimbi sotto i 3 anni che di fatto vivono in carcere”. Per questi motivi è stata presentata una interrogazione alla ministra Cancellieri, che porta come prima firma quella della senatrice Rita Ghedini, con la quale i senatori PD intendono chiedere: quale sia lo stato di attuazione della legge 62/11; di fornire dati aggiornati circa la presenza di minori sotto i 3 anni nei penitenziari italiani e circa le loro condizioni di vita; come intenda utilizzare gli 11,7 milioni previsti per la realizzazione degli Icam e se non intenda stipulare con gli enti locali convenzioni per individuare strutture adatte per essere utilizzate come case famiglia protette e con quali tempi.

Ne Parlano