Non è una sentenza politica, questo è certo. Ma alla politica e al premier Matteo Renzi, il verdetto della corte di appello di Milano che ha assolto Silvio Berlusconi nel processo Ruby dà una mano. Nel senso che può rasserenare il clima generale, Forza Italia in particolare, e convincere il partito dell`ex premier a dare un sostegno più convinto alle riforme disegnate con il patto del Nazareno. Giorgio Tonini, senatore democratico, ritiene che i giudici di Milano abbiano svolto il loro dovere senza condizionamenti di alcun tipo. «Sono certo che i giudici hanno valutato i fatti serenamente in base alle norme del codice penale», dice Tonini a ItaliaOggi.
 Domanda. Già, ma come spiega che in primo grado Berlusconi sia stato condannato addirittura a sette anni di reclusione e che adesso non soltanto non c`è concussione, ma neanche prostituzione minorile?
 Risposta.
Delle sentenze si prende atto e non si commentano, questo è il nostro stile generale.
D. Sì, ma in questo caso si tratta di un verdetto che smentisce in maniera netta il giudizio di primo grado. Come sono possibili una prima condanna così pesante e un dietrofront tanto deciso?
R.
Ho preso atto della condanna in primo grado, prendo atto di questa assoluzione. Certo, non era stata una buona notizia per il paese che un ex presidente del consiglio fosse stato condannato per reati di tale gravità.
D. Già, ma secondo alcune interpretazioni si tratta di un verdetto politico, nel senso che può aiutare le riforme. La vede anche lei così?
R.
Non penso, anche se di sicuro l`assoluzione può rasserenare il clima, in particolare in Forza Italia. Insomma, non è un verdetto politico, ma può aiutare la politica a fare le riforme.

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