“Il disegno di legge sull’affido condiviso del collega leghista Simone Pillon, che ha iniziato oggi il suo iter nella Commissione Giustizia del Senato, è un provvedimento che non solo non mette al centro la figura del bambino ma rischia, in nome della ricerca direi quasi ossessiva dell’equilibrio tra i due genitori separati, di trasformare il figlio in uno strumento di battaglia tra padre e madre, soprattutto in materia di assegno di mantenimento. Le madri più colpite sarebbero infatti le tante donne disoccupate o con lavori precari”. Lo dice la senatrice Valeria Valente, vicepresidente del gruppo del Pd e segretaria della Commissione Giustizia.

“Non solo – prosegue Valeria Valente – la mediazione famigliare introdotta in modo obbligatorio, appesantisce e rende più gravoso per tutti il già lungo e difficile percorso della separazione. Infine, ma non in ultimo, l’aspetto più pericoloso di questo disegno di legge: l’introduzione nel codice civile della sindrome dell’alienazione parentale, priva di alcun fondamento scientifico, quale punto sul quale basare, anche in assenza di condotte negative specifiche della madre, provvedimenti di protezione fino all’allontanamento dal figlio e dai luoghi da lui frequentati. E’ un ddl contro madri e figli, da noi opposizione dura”.

 


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