“Anche su un tema come il contrasto alla violenza contro le donne, che dovrebbe vedere unite le istituzioni e le forze politiche, il vicepremier leghista Salvini fa solo propaganda. La corsia preferenziale o ‘codice rosso’ di cui lui parla esiste già per lo stalking, i maltrattamenti e la violenza sessuale: è stata introdotta dalla legge contro il femminicidio approvata nel 2013. Facile dunque ora, per il leader leghista, intestarsi norme già in vigore e che semmai vanno fatte solo funzionare meglio e in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale”. Lo dice la senatrice Valeria Valente, vicepresidente dei senatori del Pd.
“La verità è invece che purtroppo dietro questa propaganda – prosegue Valente – c’è solo maschilismo. Il vicepremier Salvini e il suo governo Lega-M5s alimentano con fatti concreti proprio la cultura maschilista che è alla base della violenza di genere e di un’idea arretrata del ruolo delle donne nella famiglia e nella società. Mi riferisco alla cancellazione dei fondi per i centri antiviolenza e per le misure di prevenzione, all’abrogazione del congedo di paternità, alla controriforma del diritto di famiglia contenuta nel ddl Pillon, alla quota 100 che di fatto è solo per gli uomini, al pezzo di terra incolta regalata a chi fa il terzo figlio, ovviamente con la moglie a casa, a fare la casalinga. La violenza contro le donne si combatte senza capri espiatori e non solo con l’aumento delle pene, ma con più prevenzione e promuovendo la cultura del rispetto”.


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