“Salvini proprio non ce la fa a capire la differenza tra una democrazia fondata sul rispetto delle leggi e un regime fondato sulle dirette Facebook – lo dice la Senatrice Pd Valeria Valente – Le sue parole di ieri contro il GIP di Agrigento, che ha deciso di rilasciare Carola Rackete, sono un’aggressione senza precedenti nei confronti di un magistrato. Salvini dimostra ancora una volta di non avere la minima idea del ruolo che ricopre e delle conseguenze delle sue gravissime affermazioni con cui minaccia l’autonomia della magistratura creando un preoccupante vulnus istituzionale tra poteri dello Stato.
Anziché attaccare con parole inaccettabili un magistrato che ha fatto soltanto il suo dovere, o minacciare riforme della giustizia da Repubblica delle banane, consiglierei a Salvini di rileggere con attenzione l’ordinanza del Gip. Capirebbe che esiste una gerarchia delle fonti e che lui può fare tutti i decreti-sicurezza che vuole, ma mai prevarranno sugli obblighi del diritto internazionale. Noi difenderemo sempre i principi della democrazia liberale, tra cui c’è anche l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”, conclude Valente.


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