«La legge sulle unioni civili andrà avanti. Non chiudo la porta a modifiche. Ma se alcuni movimenti chiedono di archiviarla b buttarla nel cestino, questo non è possibile. Verremmo meno al nostro giuramento laico di parlamentari». Luigi Zanda, il capogruppo dem al Senato, ha seguito il Family day in tv.
Zanda, il Pd ascolterà la piazza del Family day?
«Ci sono state due manifestazioni consecutive molto parteci¬pate entrambi, segno dell’attenzione sulle unioni civili».
Cambierà qualcosa nella legge ora?
«Il Parlamento ha il dovere di ascoltare tutte le opinioni e la voce dei movimenti. Ormai da molti anni il tema delle unioni civili è all’attenzione dell’opinione pubblica. Il Parlamento deve fare le leggi quando i tempi sono maturi. Siamo nel millennio dei diritti civili e quelli individuali devono essere uguali come chiedono la Consulta e la Ue».
La legge Cirinnà quindi va avanti?
«La legge sulle unioni civili sarà in discussione martedì nell’aula del Senato e sarà votata nei giorni successivi. Siamo aperti alle modifiche purché non stravolgano il testo e solo se migliorative».
Può cambiare l’articolo più contestato, ovvero quello sulla stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner in una coppia gay?
«Credo che il problema aperto sia quello della madre surrogata. Personalmente è una pratica che non condivido e se si trovasse una soluzione per rendere più effettivo il divieto sarebbe una cosa buona».
Lei si aspettava una piazza così affollata?
«Mi aspettavo che fossero tanti sia i favorevoli alla legge, sabato scorso, che i contrari al Circo Massimo. Anche in passato le leggi sui diritti hanno acceso grandi dibattiti, perché si tratta di questioni che toccano direttamente i cambiamenti della società. Però il riconosci¬mento dei diritti serve a unire un popolo non a dividerlo».
Al Circo Massimo pensa ci fossero anche elettori del Pd?
«Certo. Se la piazza chiede di lavorare per migliorare la legge è un imperativo che dobbiamo seguire. Ma se invece la si vuole archiviare o buttarla nel cesti¬no questo non è possibile, verremmo meno al nostro giuramento laico di parlamentari».
Questo è un Family day da cui la Chiesa di Papa Francesco si è tenuta a distanza?
«Il Papa esercita una grande missione e ricorda ai cattolici che per loro il matrimonio è quello voluto da Dio. Ma Francesco ha sempre predicato il rispetto e la comprensione verso tutti, ci ha ricordato che siamo tutti figli di Dio, etero e omosessuali. E sempre stato rispettosissimo della separazione tra Chiesa e Stato».


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