Il capogruppo Pd in commissione Esteri al Senato Alessandro Alfieri commenta la notizia del sequestro di nave Aquarius e dell’indagine della procura di Catania: “Dal Viminale sembra esserci una tenaglia che stritola l’attività delle ong. Noto un certo compiacimento da parte del vicepremier Salvini, come se facesse il tifo in questo caso per la procura di Catania. Spero si faccia chiarezza al più presto. Non sta a me esprimere un giudizio sul lavoro del procuratore Zuccaro. Le regole vanno rispettate da tutti, soprattutto se si parla di smaltimento di rifiuti. Ci mancherebbe. La giustizia farà il suo corso, però non sfugga – continua Alfieri – un preciso tentativo da parte del governo e del Viminale di limitare l’azione importante delle ong e una generale ostilità nei loro confronti. E questo è inaccettabile. Un ministro degli Interni non dovrebbe esprimere soddisfazione in una situazione di questo tipo, dovrebbe piuttosto essere interessato all’attività meritoria che portano avanti, e sostenerla. Siamo in presenza di una stortura logica. E poi dal titolare del Viminale ci si aspetterebbe un atteggiamento di maggiore prudenza in presenza di un’inchiesta della magistratura, non delle dichiarazioni da ultras della curva. Esiste un codice di condotta entrato in vigore nel 2017 e sottoscritto da quasi tutte le ong. Sono state definite delle regole, a cui tutti devono attenersi, ma è cosa ben diversa dall’accanimento nei confronti di associazioni che si occupano del salvataggio di vite umane nel Mediterraneo. Il codice era stato pensato al contrario per mettere quelle ong nelle condizioni di lavorare meglio, e di sottrarsi agli attacchi ingiustificati ricevuti dalla destra e dai populisti. Oggi stiamo assistendo a un piano, attuato da Salvini, per screditare tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di costruire difficili percorsi di integrazione. La sensazione – conclude il capogruppo Pd in commissione Esteri al Senato- è che ci sia una vera e propria tenaglia che stritola queste organizzazioni umanitarie, impedendo loro di svolgere il proprio compito”.


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