Nella ricorrenza della Giornata Mondiale della Fibromialgia, che ricorre il 12 maggio, Paola Boldrini, capogruppo Pd in Senato della Commissione Sanità, da anni promotrice dell’inserimento nei LEA della patologia – una malattia che solo nel nostro Paese colpisce circa 3 milioni di italiani, prevalentemente donne, la cui qualità della vita è ridotta per i forti dolori agli arti causati dall’irrigidimento dei muscoli – fa il punto sulla «lunga strada», ma anche «sui passi compiuti» negli ultimi 3 anni grazie alla collaborazione con le associazioni di pazienti a livello nazionali che se ne occupano (AISF E CFU)

La Commissione ha adottato il disegno di legge da Boldrini presentato ad inizio legislatura per il riconoscimento della malattia e per le disposizioni su cura, tutela sul lavoro, esenzioni per i soggetti affetti, «il che significa che non si parte da zero». Buona parte degli emendamenti presentati sono ricevibili e proprio dal 27 maggio la discussione sarà riaperta in Commissione per poi passare definitivamente in Aula al Senato e alla Camera. «A quel punto – la chiosa di Boldrini – spero che da parte di tutti i parlamentari ci sia la dovuta sensibilità e attenzione e si proceda con la votazione della legge, che restituirà dignità alle persone malate». Boldrini chiude con un riferimento alla proposta di Matteo Salvini di chiudere i negozi di cannabis. «Ricordo a Salvini che quando affronta il tema cannabis dovrebbe farlo con cognizione di causa. Molte malattie che comportano dolori cronici, come in alcuni casi la fibromialgia, richiedono l’uso di medicinali cannabinoidi regolarmente venduti nelle farmacie. Quindi additare come ‘drogata’ o ‘potenzialmente drogata’ la popolazione che ne fa uso, equivale a banalizzare».


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