Roma – Incontro su ‘Scienza, innovazione e salute’
 Signor Presidente della Repubblica, benvenuto e grazie per la Sua presenza che ci onora e testimonia ancora una volta l’interesse e l’impegno della Sua persona e delle più alte istituzioni della Repubblica nei confronti della cultura, ed in particolare oggi della scienza, della sanità e della ricerca. Grazie Presidente Grasso per aver consentito questo incontro e aperto le porte del Senato ad una parte di società così significativa per l’identità del nostro Paese. Alla Signora Ministro, alle autorità, a tutte e tutti voi buongiorno e buon lavoro. Permettetemi di esprimere a nome dell’intera Commissione Sanità del Senato un sentimento di gratitudine alla Senatrice a vita Elena Cattaneo che con noi ha voluto, con tenacia e spirito di iniziativa, pensare e organizzare questa giornata, in tempi davvero ristretti, ma resi proficui dal lavoro impeccabile degli Uffici e del personale tutto. Riannodare i fili, troppo spesso interrotti, fra il mondo della scienza e le istituzioni è il primo obiettivo che muove le intenzioni del nostro incontro. La complessità dei problemi che si trova ad affrontare il legislatore nella contemporaneità di un mondo in continuo mutamento richiede conoscenza, aggiornamento continuo, capacità di confronto, per poter decidere e decidere in modo informato. Solo così potremo iniziare a colmare la distanza fra istituzioni e società. Il valore fondamentale della salute, così ben sancito dalla nostra Costituzione, non solo va tutelato, ma oggi più che mai preservato dai rischi connessi alla qualità dell’ambiente, alle difficoltà burocratiche in cui i cittadini devono districarsi, alle differenze territoriali di quantità, qualità e appropriatezza delle prestazioni, giusto per citare solo alcuni problemi, poiché il tempo è tiranno. In questo mese ricorrono i 35 anni dall’approvazione della Legge 833, una riforma importante che ha strutturato e reso sostenibile ed equo il Servizio Sanitario Nazionale. Come tutti sappiamo però una riforma ha bisogno di essere curata, aggiornata e implementata, non solo dal punto di vista delle risorse economiche. Le tecnologie, la ricerca biomedica, la riflessione scientifica sono pilastri di quell’innovazione indispensabile per riqualificare spesa e prestazioni, per ricongiungere ospedali e territorio, per far emergere, attraverso il lavoro incessante di tutti gli operatori in campo sanitario, la buona qualità della sanità italiana, per dare profilo e maggiore autorevolezza a tutti i centri di ricerca. Il nostro Paese possiede eccellenze straordinarie nella ricerca scientifica, nate e cresciute nelle nostre università, riconosciute in ogni parte del mondo, e di questo andiamo fieri. E tuttavia, permettetemi di dirlo, in Italia si fa ancora fatica a considerare la cultura scientifica per il suo effettivo valore, come leva di sviluppo economico ed umano, e a dare spazio e futuro alle generazioni più giovani. La Commissione Sanità in questa legislatura ha avviato una lunga serie di audizioni sulla sostenibilità del sistema, ascoltando molte voci delle istituzioni e della società, con uno stile che mi piace definire di dialogo. La giornata di oggi apre un ciclo di incontri sul rapporto fra mondo scientifico, ricerca e salute: i relatori, che ringrazio, sono dunque i primi di una serie che proseguirà nei mesi prossimi, finalizzata all’approfondimento di tematiche legate anche alla legislazione in itinere, anche per rendere concreta l’aspirazione di mettere in relazione cittadini, competenze e istituzioni. In una fase così difficile per il nostro Paese abbiamo bisogno l’uno dell’altro, perché il destino è comune e dobbiamo, possiamo farcela insieme. So che non è facile, perché, come ha scritto Nelson Mandela, che voglio ricordare con immensa riconoscenza, ‘ dopo aver scalato una grande collina ho trovato che vi sono ancora molte più colline da scalare’. Ma siamo gente di buon passo, e possiamo avviarci con serenità. Buon cammino a tutti noi.

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