“I nostri ultimi mesi sono stati sconvolti da un’emergenza sanitaria, la più drammatica dal dopoguerra, che ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario. In questi momenti durissimi il Paese si è stretto con empatia e profonda gratitudine attorno al personale sanitario, dai medici agli infermieri, che con abnegazione ammirevole hanno affrontato uno tsunami senza precedenti. Alcuni di loro hanno pagato con la loro stessa vita. A ogni singolo operatore va tutta la nostra riconoscenza. Eppure, prima che si scatenasse questa drammatica epidemia, erano frequenti le notizie di aggressioni contro il personale sanitario. Non ci sono giustificazioni all’uso della violenza. Bisogna condannare e perseguire ognuna di queste condotte. In tal senso, questo provvedimento non è soltanto giusto ma anche necessario. Sarà finalmente applicata l’estensione delle stesse pene previste nell’ipotesi di lesioni personali cagionate a un pubblico ufficiale al personale esercente una professione sanitaria o sociosanitaria e sociale nell’esercizio delle sue funzioni. Ma non basta inasprire le pene se insieme non si agisce a livello culturale e organizzativo del sistema sanitario. Ben venga il provvedimento che cerca di dare delle prime risposte con la promozione di iniziative di informazione sull’importanza del rispetto del lavoro del personale attraverso la realizzazione di progetti di comunicazione istituzionale, la prevenzione delle situazioni di conflitto, l’istituzione di una giornata  di “educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza ad una cultura che condanni ogni forma di violenza. Questi mesi di grande dolore ci hanno dato l’opportunità di riscoprire e rinsaldare un patto, una rivoluzione culturale, che faccia comprendere ai pazienti quanto i medici siano dalla loro parte”. Così la senatrice Vanna Iori, capogruppo Pd in commissione Sanità, nella sua dichiarazione di voto sul ddl sulle professioni sanitarie.


Ne Parlano