“Oggi il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato senza alcun pudore che l’Ospedale Fiera “è stato realizzato per obbedire al governo”. Credo sia necessario rinfrescare la memoria al presidente.
Il 31 marzo veniva inaugurato con toni entusiastici dai vertici della Regione Lombardia e senza la presenza di nessun membro del governo, l’ospedale in Fiera. Fontana dichiarò. “Stiamo facendo la storia”. Le sue parole, e quelle degli altri membri della giunta, raccontavano di un miracolo, di un’impresa resa possibile dalla volontà dell’amministrazione.
Neppure due settimane dopo, nel consueto punto stampa, l’assessore Gallera affermava che “l’ospedale non è servito”. La stessa struttura che il 31 marzo serviva a “fare la storia”.
Per l’Ospedale Fiera sono stati spesi 21 milioni di euro per 20 pazienti. Risorse frutto della generosità di privati cittadini.
Mi sento in dovere di chiedere al Presidente Fontana perché, invece di attribuire responsabilità a chi non ne ha, non spiega perché quelle risorse non sono state usate diversamente: per l’assistenza a casa, per aumentare il numero dei tamponi, per istituire strutture di quarantena. Una terapia intensiva slegata dal contesto ospedaliero non ha alcun senso. Perché dovrebbe essere chiaro al Presidente Fontana che se dopo due mesi di lockdown i contagi non calano – o calano solo quando diminuisce il numero dei test effettuati – forse qualche responsabilità di chi amministra c’è.
Su una cosa sono d’accordo però. Il tempo sarà galantuomo”. Così su Facebook Simona Malpezzi, senatrice del Pd e sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento.

Roma, 22 giugno 2020


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