“Abbiamo risposto al mail bombing dei giovani medici e degli specializzandi, preoccupati per il loro futuro e per quello della sanità pubblica. Crediamo che il ministro Bussetti e la ministra Grillo debbano intervenire immediatamente per rimuovere l’imbuto formativo, che impedisce a circa 12 mila medici abilitati di specializzarsi e che nel 2025 porterà a una carenza di 16500 medici specializzati nella sanità pubblica, a danno della salute dei cittadini. Come abbiamo chiesto più volte, le borse di specializzazione vanno aumentate subito, con una strategia per il futuro. Noi abbiamo operato in questo senso nella passata legislatura, ora serve un intervento deciso”. Lo ha detto la senatrice Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo del Pd, introducendo la conferenza stampa nella Sala Nassirya in cui i Dem al Senato hanno incontrato i rappresentanti dei medici specializzandi e alla quale hanno partecipato la senatrice Paola Boldrini e il senatore Stefano Collina, rispettivamente capogruppo dem e vicepresidente della Commissione Sanità, Umberto Rosso in rappresentanza dei giovani medici, Lucilla Crudele, rappresentante dei medici specializzandi, Adriano Sacco dei Giovani Democratici.
“Gli interlocutori per risolvere questa questione che conosciamo bene – ha spiegato Paola Boldrini – sono tre: oltre alla ministra della Salute e al ministro dell’Istruzione, anche il ministro delle Finanze Tria. Le borse vanno aumentate, come abbiamo chiesto con vari emendamenti. Né si può pensare di ovviare alla carenza di medici specializzati richiamando i medici in pensione e i militari e assumendo gli specializzandi all’ultimo anno, come sta accadendo, servono più serietà e più equità. Fare errori oggi significa pagarli con gli interessi domani, serve una strategia per evitare di penalizzare i giovani e anche di danneggiare il livello di qualità della sanità pubblica”. Il senatore Collina ha sottolineato come il tema tocchi anche “la necessità di rendere omogeno il Sistema sanitario nazionale, le sue prestazioni, sul territorio nazionale”. I giovani medici hanno chiesto di rimuovere al più presto l’imbuto formativo, aumentando già con il prossimo Def le borse di specializzazione da 8700 all’anno a 11 mila, attuale capienza massima della rete formativa.
Hanno inoltre chiesto un piano per rendere più efficiente il sistema, aumentando gli ospedali in cui sia possibile effettuare la specializzazione e la qualità stessa dell’insegnamento, con la previsione di un core curriculum unico nazionale per ogni specializzazione e la rotazione degli ospedali in cui fare formazione.


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