Rilanciare i principi e quindi rendere più efficace la legge Basaglia 180/78, valorizzandola rispetto all’attuale contesto normativo e sociale. E’ l’obiettivo del disegno di legge dal titolo “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale volte all’attuazione e allo sviluppo dei princìpi di cui alla legge 13 maggio 1978, n.180”, che il Pd ha presentato sia al Senato, prima firmataria la capogruppo dem in Commissione Sanità Paola Boldrini che alla Camera, prima firmataria la deputata Elena Carnevali e che è stato illustrato nel corso del convegno “Un cantiere per la sanità mentale”, al quale hanno partecipato, oltre alle firmatarie, il senatore Pierpaolo Sileri, presidente della commissione Sanità, la senatrice dem Tatiana Rojc, Stefano Cecconi dell’Osservatorio Stop Opg, Piero Cipriano dell’Osservatorio salute mentale, Antonella d’Elia di Psichiatria democratica, Roberto Mezzina direttore Dsm di Trieste, Gisella Trincas presidente Unasam, Fabrizio Starace direttore Dsm di Modena.
“Il disegno di legge – ha spiegato Paola Boldrini – non è un’iniziativa di revisione, ma di potenziamento della legge Basaglia. Nasce dal lavoro svolto prima dalla commissione parlamentare di inchiesta del 2013 sui dipartimenti di salute mentale e poi da alcuni colleghi delle commissioni sanità di Camera e Senato, nella passata legislatura. E’ il frutto dell’ascolto di chi opera in Italia per il diritto alla salute mentale. Lo scopo è di garantire su tutto il territorio nazionale i principi della legge Basaglia quali Livelli essenziali di assistenza e quindi l’effettivo accesso alle cure, ai programmi di riabilitazione e di emancipazione, al budget di salute, alla presa in cura da parte di servizi che sappiano dare una risposta adeguata ai bisogni del singolo paziente con disturbi mentali, come già avviene in alcune situazioni di eccellenza. Un provvedimento che non intende cambiare o integrare il testo della legge 180, fatta eccezione per la previsione di un’ulteriore garanzia sostanziale e processuale contro la disumana pratica della contenzione meccanica nei servizi psichiatrici. Si tratta anche di rilanciare nell’agenda politica, con un piano nazionale, il diritto alla salute mentale, con finanziamenti adeguati ai servizi territoriali e più attenzione al numero dei professionisti e alla loro specializzazione”.


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