RISOLUZIONE

Il Senato,

udite le comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio dei Ministri,

premesso che:

la grave situazione epidemiologica che ha interessato il mondo intero è stata affrontata dal nostro Paese – pur nelle evidenti difficoltà determinate dalla dimensione del fenomeno – con efficacia attraverso il contributo e il sacrificio di tante persone;

le misure intraprese dal Governo hanno consentito di fronteggiare una situazione di emergenza che ha costituito una diretta minaccia alla vita umana;

a questo sforzo comune hanno contribuito tutte le istituzioni democratiche ed i cittadini che, con grande spirito civico e al prezzo di enormi sacrifici, hanno consentito di contenere un’epidemia che rischiava di non poter essere arginata;

considerato che:

nella fase attuale si è proceduto alla graduale riapertura di molte attività in modo tale da consentire la ripresa, progressiva e in sicurezza, di parti importanti della vita economica e sociale del Paese e che dai dati epidemiologici risulta complessivamente che il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Covid-19 in Italia rimane a bassa criticità, ferme restando le preoccupazioni che provengono dalla situazione sanitaria presente in altri Paesi;

come segnalato anche dal Ministro della salute nelle sue comunicazioni alle Camere dello scorso 14 luglio, siamo in una fase di convivenza con l’epidemia, in un contesto nel quale le rilevazioni settimanali mettono chiaramente in evidenza che i rischi legati all’aumento delle attività e alla liberalizzazione degli spostamenti si manifestano solo attraverso piccoli focolai, che vengono successivamente contenuti e che al contempo persiste l’assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali;

la fase che ci attende deve essere caratterizzata da una rinnovata cornice giuridica che consenta la regolazione dei diversi aspetti con il pieno coinvolgimento del Parlamento e delle autonomie territoriali e funzionali nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio effettivamente presente su specifiche parti del territorio nazionale ed in modo da poter reagire con rapidità e flessibilità ad ogni emergenza;

le misure di contrasto dell’epidemia, per superare i rilievi di costituzionalità, devono essere non solo limitate nel tempo, ma anche proporzionate all’attuale livello di pericolo;

appare necessario procedere alla regolamentazione della nuova fase successiva al 31 luglio in primo luogo con norme di rango primario, anche con carattere di urgenza;

per la regolazione dei diversi aspetti finora disciplinati dalla sequenza dei decreti-legge, dai DPCM. attuativi o dalle ordinanze appare necessario procedere individuando un’idonea base legislativa di rango primario, accompagnata da meccanismi di intervento normativo che consentano, ove necessario, risposte dotate della necessaria flessibilità e immediatezza, proseguendo lungo la strada tracciata dal decreto-legge n. 33 del 2020 così da intervenire in tutti gli ambiti che si rendono necessari;

impegna il Governo:

a definire come termine ultimo per lo stato di emergenza nazionale il 15 ottobre 2020;

a definire, altresì, con norma primaria le eventuali misure di limitazione di libertà fondamentali;

ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento nelle fasi attuative dello stato di emergenza;

a promuovere un preciso piano con tute le azioni necessarie al fine di favorire la sempre più ordinata ripresa delle attività economiche e sociali, e di assicurare il più tempestivo ritorno alla normalità, nel pieno rispetto delle condizioni sanitarie di sicurezza;

ad assicurare a settembre l’ordinario avvio dell’anno scolastico 2020/2021, con la ripresa in presenza delle attività didattiche nelle istituzioni scolastiche nel rispetto delle necessarie misure sanitarie dovute all’emergenza epidemiologica, nonché la ripresa, nel più breve tempo possibile, delle attività universitarie in presenza;

a garantire il regolare svolgimento della campagna elettorale per le elezioni amministrative, regionali e per il referendum costituzionale dei prossimi 20-21 settembre, ferma restando la possibilità di adottare specifiche prescrizioni sugli accorgimenti di tipo sanitario;

a individuare gli spazi più adatti ad accogliere le operazioni di celebrazione della tornata elettorale e referendaria dei prossimi 20-21 settembre, preferendo la scelta di non svolgere dette procedure all’interno degli edifici scolastici;

a mettere in atto tutti gli interventi più adeguati volti a superare le attuali decisioni in materia di chiusura delle strutture residenziali psichiatriche sull’intero territorio nazionale, anche al fine di ridurre la disomogeneità organizzativa che ha investito la gestione di dette strutture durante l’epidemia a causa delle differenti collocazioni regionali, nonché di consentire ai pazienti delle medesime di usufruire delle cure e dei servizi offerti nella maniera più consona possibile, nel rispetto delle imprescindibili norme igienico-sanitarie finalizzate a contrastare e a prevenire la diffusione dei contagi da Covid-19, salvaguardando altresì la salute di utenti e lavoratori attraverso forme di sostegno e agevolazione nell’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuali e nella predisposizione di tamponi e test sierologici.