La Senatrice Sbrollini spiega che “E’ incredibile che la deputata bassanese del M5S Sara Cunial insista nel definire pericolosi i vaccini. In un comunicato stampa diffuso dal Coordinamento regionale Veneto per la libertà delle vaccinazioni sono spiegati i motivi dell’iniziativa della parlamentare pentastellata: l’abolizione dell’obbligatorietà vaccinale e il diritto alla libertà di cura.
La caccia alle streghe del M5S continua su ogni fronte. Contro la scienza, contro le competenze, contro il buon senso, contro l’interesse comune. Contro i più deboli”.
Nell’udienza di ieri, davanti alla Corte costituzionale, sono state discusse le questioni di legittimità costituzionale promosse dalla Regione Veneto sul decreto legge n. 73 del 2017, convertito nella legge n. 119 del 2017, in materia di vaccinazioni obbligatorie per i minori fino a 16 anni di età.
La Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate tutte le questioni prospettate.
La senatrice Pd continua: “Non è stata giudicata l’efficacia delle vaccinazioni, confermate più volte da istituzioni a ciò deputate come l’Organizzazione mondiale della sanità e l’Istituto superiore di sanità oltre che da una lunga serie di piani nazionali vaccinali – quanto piuttosto la loro obbligatorietà.
La Regione Veneto con una legge del 2007 aveva introdotto un sistema di prevenzione delle malattie infettive però basato solo sulla persuasione.
Secondo i giudici costituzionali, le misure in questione rappresentano una scelta spettante al legislatore nazionale.
Questa scelta è volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nei confronti del prossimo (soprattutto di quello più debole e bisognoso di attenzione) nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie”.
Il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà si giustifica alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali.
Conclude la Senatrice Sbrollini “La scienza faidate, quella che porta le persone ad informarsi prima sulla rete per poi andare da un medico competente, sta creando sempre più problemi. Sempre a svantaggio dei cittadini, spesso a vantaggio di imbonitori. Così come le bufale che alcuni movimenti mettono in rete per delegittimare la scienza e le competenze.”


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