“Leggo che il viceministro Giro avrebbe rettificato le sue dichiarazioni in merito al referendum sulla Repubblica araba democratica Saharawi, che le agenzie gli avevano attribuito riferendo del dibattito sul volume ‘Sahara, deserto di mafie e Jihad’ di Postiglione e Boccolini. In quel frangente il viceministro avrebbe dunque detto che non è il momento per nuove rivendicazioni nazionali in un’area instabile come quella del Sahel, non ricomprendendo tuttavia in questa considerazione anche la vicenda dei Saharawi. Ci auguriamo che sia davvero così e che Giro non intendesse esprimere la necessità di bloccare il referendum per l’autodeterminazione del popolo Saharawi, perché al contrario una presa di posizione di quel genere sarebbe davvero grave da parte del governo italiano”. Lo dice il senatore del Pd Stefano Vaccari, presidente dell’intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi.

“Ancorché in modo prudente – prosegue Vaccari – il governo italiano ha sempre avuto una posizione favorevole al principio di autodeterminazione del popolo Saharawi, confermata anche di recente in una lettera che il ministro Alfano ha inviato nei mesi scorsi alla Presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, Simonetta Saliera, che gli aveva inviato un appello in tal senso firmato da oltre 400 tra enti locali, associazioni, parlamentari dopo un evento tenutosi alla camera dei deputati. Credo che consentire l’autodeterminazione dei popoli e promuovere in tal modo la democrazia possa invece favorire i processi di stabilizzazione”.

 

 

 

 


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