“Pare di comprendere che quanto emerso oggi al Mise fosse già risaputo nei mesi scorsi, inclusa l’anticipazione dei lavori dei Parchi Minerari, avviata grazie a un nostro intervento, e la tempistica degli stessi. Se qualcuno ritiene di poter governare in questo modo, con declamatorie e passerelle, una delle più complesse vertenze degli ultimi anni, si accomodi pure: a pagare il costo salatissimo di questa insipienza e furbizia saranno i cittadini, l’ambiente, le imprese, buona parte del nostro sistema industriale, l’ambientalizzazione a Taranto. Lo stabilimento non ha più risorse e i mancati investimenti influiscono sulla sicurezza degli impianti”. Lo dice la senatrice Teresa Bellanova, capogruppo del Pd nella commissione Industria.
“La disponibilità di AM sul Piano ambientale – prosegue Bellanova – incluso il ruolo del Centro Ricerche di Taranto e la verifica di una produzione più che compatibile con il rispetto dell’ambiente e della salute come rilevanti migliorie, erano già stati assodati nel corso dei 32 incontri svolti fino a maggio. Ancora una volta su Ilva il ministro Di Maio scappa dalle proprie responsabilità e dopo due mesi allestisce tavoli improbabili. Aspettiamo ancora di sapere se Di Maio vuole o no mettere in salvaguardia lavoro, produzione e, per quanto concerne Taranto, ambientalizzazione. Sul suo tavolo aveva tutti gli elementi per riprendere la trattativa dal punto in cui era stata lasciata e riavviare un confronto migliorativo tra le parti perché è solo sul tavolo di trattativa, come è evidente, che si chiariranno tutti gli elementi in gioco e si potrà lavorare – conclude Bellanova – per la migliore sintesi”.


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