“Di Maio può andare e venire dalla Cina quante volte vuole, anche facendo credere di volare in economy esibendo viceversa un biglietto che dice esattamente il contrario. Il punto vero è che in questi mesi di vanagloria e chiacchiere non ha fatto altro che demonizzare le imprese, anche quelle sane che nel nostro paese sono la maggioranza, e spaventare gli investitori: dubito che i cinesi possano trovarlo credibile.
Anche perché, ma forse gli sfugge, rassicurare gli investitori equivale anche a rassicurare i mercati, che certo non solo un’entità divina ma hanno un peso determinante nell’acquisto del debito pubblico italiano.
E se l’Ocse, cui Di Maio intima di non intromettersi, rivede al ribasso le stime di crescita del Pil nel 2018 dall’1,4% al 1,2% c’è poco da rallegrasi.
In cento giorni di Governo non è stato adottato un provvedimento che sia uno per sostenere e aiutare l’economia italiana ad affrontare una congiuntura che si indebolisce di mese in mese. Abbiamo invece adottato provvedimenti pericolosi, che hanno messo nell’angolo migliaia di lavoratori e lavoratrici e altri ne metteranno. E provvedimenti che tagliano fondi preziosissimi per le periferie italiane, annullando il valore di un’intesa istituzionale. Attenzione, perché questo significa mandare all’aria le filiere istituzionali e la governance del sistema-paese.
Altro che intese con i territori e dialogo dovunque e comunque, come sbandieravano in campagna elettorale. Qui rischia di radicarsi uno dei peggiori centralismi che il nostro Paese abbia conosciuto. Un centralismo che si alimenta di un clima costante di conflitto verso tutti coloro che manifestano autonomia di giudizio. Non a caso scelgono di andare in televisione nella maggior parte dei casi senza contraddittorio.
Molte, troppe chiacchiere e minacce, poche pochissime cose serie e concrete. Così l’Italia precipita, e precipita quel Mezzogiorno ormai totalmente scomparso dalle priorità e dall’agenda nazionali e che avrà solo un contentino altrimenti chiamato reddito di cittadinanza”.
Così la Senatrice Teresa Bellanova, capogruppo Pd Commissione Attività Produttive, parlando pochi minuti fa con alcuni giornalisti.


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