‘Vi è una profonda differenza fra le banche gestite a livello locale e quelle che operano in territori diversi da quelli di origine; il radicamento è infatti fondamentale per l’erogazione del credito a famiglie e imprese, mai così difficile in questi tempi di crisi e praticamente impossibile qualora si faccia la richiesta a istituti che hanno testa e governance in luoghi diversi da quelli in cui si svolge attività creditizia’. Lo dichiara la senatrice del PD Camilla Fabbri, membro della commissione Industria, Commercio e Turismo di Palazzo Madama.
‘Di fronte a questo problema che rischia di mettere in ginocchio l’economia a livello locale – prosegue la parlamentare democratica – il governo non può fare finta di niente. È importante sostenere l’autonomia degli istituti di credito che hanno un radicamento territoriale, in un disegno organico che comprenda la riorganizzazione della rete dei Confidi, la valorizzazione degli strumenti finanziari disponibili a livello comunitario, la velocizzazione dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Di conseguenza, ho presentato una mozione che impegna il governo a vigilare sulle Fondazioni che esprimono la proprietà di Banca delle Marche, un caso esemplare di un istituto di credito radicato sul territorio che rischia di perdere il suo forte radicamento a fronte di operazioni di mercato che finirebbero per danneggiare un’intera Regione, le sue famiglie e le sue imprese. Il caso delle Marche – conclude Camilla Fabbri – non è isolato, è un problema nazionale e l’esecutivo deve perciò favorire i principi della migliore rappresentanza territoriale e del rispetto dei criteri di eticità, professionalità e provata competenza affinché si eviti una desertificazione di quegli istituti di credito che in passato hanno dato un contributo fondamentale al successo del sistema Paese e del made in Italy’.
La mozione presentata da Camilla Fabbri è stata firmata anche dai senatori Pd Silvana Amati, Mario Morgoni e Francesco Verducci.

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