“Di crescita in questo decreto non c’è neanche l’ombra, ma solo la correzione di alcuni clamorosi errori della legge di bilancio: penso agli incentivi di Impresa 4.0 o alla mini IRES. Ci sono poi una serie di pasticci come quello di Alitalia, che non si sa che fine farà ma intanto viene finanziata caricando 650 milioni sulle bollette elettriche, o il Salva-Roma, che coprire con 490 milioni tolti al Fondo Industria 4.0, soldi tolti alla crescita economica. E c’è la madre di tutti i disastri, la ex ILVA di Taranto: togliete lo scudo legale, date un alibi agli azionisti privati per scappare dall’Italia, mettete a rischio il più grande investimento nel Mezzogiorno, i piani di protezione ambientale, mettete a rischio 15 mila posti di lavoro. Questo non è un decreto crescita, ma l’emblema del totale fallimento della politica economica di questo governo. A fine settembre dal balcone di Palazzo Chigi avevate annunciato la ormai mitica manovra espansiva, che avrebbe portato la crescita a +1,5 e avrebbe abolito la povertà. Oggi è arrivato il conto: crescita zero, disoccupazione in aumento, CIG +35%, 158 crisi aziendali con 300 mila posti di lavoro a rischio. Lo spread a 250, l’aumento della sfiducia di consumatori e imprese, il blocco degli investimenti, hanno una causa principale: la politica economica di questo governo. Ma un’alternativa c’è: tagliare le tasse sui lavoratori e sulle imprese che investono e assumono, abbattendo l’evasione fiscale e disboscando la giungla delle agevolazioni; trovare risorse per la scuola, la sanità e le politiche familiari, facendo una vera revisione della spesa; fare investimenti e controllare il debito, non perché ce lo chiede l’Europa, ma perché è una responsabilità che abbiamo nei confronti dei nostri figli”.


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