“Intervenendo oggi nell’Aula del Senato per illustrare la mia interrogazione riguardante la vertenza della Bekaert di Figline e Incisa Valdarno, ho fatto presente con forza al viceministro dello Sviluppo Economico Dario Galli la necessità che il suo Ministero compia ogni sforzo per individuare un investitore serio e qualificato in grado di dare un futuro produttivo allo stabilimento e ai suoi lavoratori. Purtroppo la risposta del viceministro ha lasciato intendere che ancora non sono state individuate soluzioni solide e ben definite. Mi pare evidente che occorre un immediato salto di qualità”. Lo dice il senatore del Pd Dario Parrini.
“Un po’ di tempo c’è – continua Parrini – ma non ce n’è tantissimo. L’accordo del 3 ottobre e il ripristino degli ammortizzatori sociali per un anno dopo la cessazione dell’attività rappresentano due cose importanti e un’indubbia boccata d’ossigeno. Ma sono solo un primo passo. La soluzione definitiva si chiama reindustrializzazione ed è in quella direzione che, senza indugi, il ministero deve muoversi, tenendo costantemente informati degli sviluppi della vicenda le organizzazioni sindacali, i lavoratori, le istituzioni locali a partire da Regione e Comune, e qualunque soggetto possa contribuire a dare uno sbocco positivo alla ricerca di un investitore affidabile”. Il senatore Parrini ha infine ricordato che “la nuvola clausola anti-delocalizzazione inserita nella legge 96/2018 (che ha convertito il cosiddetto ‘decreto dignità’) non può trovare alcuna applicazione nel caso Bekaert e che su questa vertenza gli europarlamentari del Pd Danti e Bonafè hanno incontrato nel mese di settembre la commissaria Ue Margrethe Vestager, chiedendole di verificare se da parte della multinazionale belga vi siano state violazioni delle regole europee sulla concorrenza”.


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