“Le Commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato hanno approvato una risoluzione in merito alla nuova proposta di regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia, che modifica una serie di direttive in materia. Si tratta di una proposta molto positiva, che introduce la novità importante di un processo interattivo tra la Commissione europea e gli stati membri sui piani nazionali integrati per l’energia e il clima, con lo scopo di migliorare il contributo dei singoli paesi agli obiettivi dell’Ue sia in materia di energia che di cambiamenti climatici”. Lo dicono i senatori del Pd Laura Puppato e Francesco Scalia, che hanno scritto il parere.
“In materia di energia – spiegano i senatori dem – l’Italia ha già operato scelte fondamentali attraverso la prima Strategia Energetica nazionale del 2013. Nella seconda SEN, in fase di elaborazione, raccomandiamo al governo di correggere le distorsioni in termini di agevolazioni fiscali e incentivi occulti ancora presenti sul mercato in favore delle fonti fossili di energia. Anche la Strategia energetica europea è necessario aderisca sempre più coerentemente alle decisioni assunte nella COP 21 di Parigi, rendendo obbligatori per i Paesi membri l’applicazione di una fiscalità ambientale finalizzata a rendere sempre più convenienti prodotti che non utilizzino energia da fonti fossili, privilegiando anche tra le fossili quelle meno impattanti come il gas. Riteniamo inoltre che le fonti rinnovabili siano sufficientemente mature per poter partecipare alle aste energetiche e che l’Ue debba puntare sulla qualità e non solo sui volumi. L’Ue deve continuare a perseguire la leadership nel settore delle energie rinnovabili, continuando gli sforzi nella ricerca, che va finanziata in modo opportuno, e orientando il sistema finanziario alla sostenibilità, attraverso la dissociazione tra crescita economica e impatto ambientale. In materia di efficienza energetica, suggeriamo che l’Ue punti al 40% nel settore degli edifici. Nel campo dei trasporti, è necessario fare di più per abbattere le emissioni e l’inquinamento, ricorrendo al ferro, al Gpl e ai biocarburanti, considerando che in Italia è presente una delle 5 aree più inquinate del mondo: la Pianura Padana. Raccomandiamo inoltre – conclude Puppato –  che la proposta Ue di governance europea dell’Energia contenga un quadro preciso di monitoraggio e poteri di chiari di intervento nei confronti degli stati membri eventualmente inadempienti”.

 


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