Il caso dell’azienda di Taranto è emblematico del deficit di politica e impresa
‘L’Ilva è il caso italiano emblematico delle conseguenze derivanti da un rilevante deficit di politica e impresa. Oggi con l’approvazione del decreto in Senato si intende rimuovere questa mancanza, eliminando lacune, omissioni, gravi negligenze e senza ulteriori dilazioni all’indifferibile risanamento ambientale. Peraltro con la sua approvazione abbiamo scongiurato la decadenza del decreto e con esso anche la decadenza del commissariamento dell’Ilva’. Lo afferma Laura Puppato, senatrice del Partito Democratico.
‘Ora con gli investimenti tecnologici e impiantistici messi a disposizione dell’impresa e con il costante monitoraggio ambientale – continua la senatrice Pd – si riuscirà a far convivere la produzione siderurgica senza che si creino ripercussioni sanitarie e ambientali così come avviene da tempo in molte altre realtà dell’Unione Europea. La scommessa che insieme oggi facciamo è quella di trasformare un’impresa ad alto rischio sanitario e ambientale in un soggetto virtuoso promotore di occupazione e lavoro conciliando salute e ambiente. Nel decreto infatti si afferma che i commissari in accordo con la regione e con gli enti locali interessati, promuovono iniziative di informazione e consultazione finalizzate ad assicurare la massima trasparenza per i cittadini, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. A questo fattore di rispetto e attenzione verso i cittadini si aggiunge la predisposizione di un Piano aziendale che affronti e dia risposte per intero alle disposizioni Aia non ottemperate dall’impresa e la cui contestata violazione ha determinato il commissariamento’.
‘Una grande azienda privata che ha scelto autonomamente di non assoggettarsi alle modifiche richieste dall’Aia e alle norme dell’Unione Europea è infatti di una enorme gravità. E il decreto di oggi risponde perfettamente allo spirito e al dettato dell’art. 41 della Costituzione in sui si afferma che l’iniziativa economica privata è libera ma che, qualora l’attività si svolga in contrasto con la libertà, la sicurezza e la dignità della persona umana, la legge, ovvero il Parlamento, può determinare programmi e controlli opportuni per coordinare e indirizzare l’attività dell’azienda stessa. Lo spirito dei padri costituenti e’ pienamente rispondente alle decisioni coraggiose e innovative assunte da questo Parlamento che ha deciso di avvalersi di questa opportunità non delegando a cuor leggero ma intendendo partecipare con verifiche semestrali al raggiungimento dei risultati e al monitoraggio dei progressi’.

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